SCUOLA

Ocse bacchetta l'Italia,
la scuola pubblica è troppo povera

Gelmini: Conferma necessità riforme. Critiche da Pd e sindacati

  ApCOM, 8.9.2010

Roma, 8 set. (Apcom) - Pochi soldi, poche ore di lezione: l'Ocse boccia la scuola italiana, annaspante in fondo alla classifica dei 33 paesi dell'organizzazione. Il dato è quantitativo, non analizza il livello degli studenti o le materie di studio. Ma basta a far paura: troppo poche le spese pubbliche stanziate per l'istruzione, troppo bassi gli stipendi degli insegnanti rispetto alla media dei paesi più sviluppati del mondo. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha pubblicato il rapporto annuale sulle spese per l'istruzione, l'Italia è quasi fanalino di coda: è penultima nella quota di Pil dedicata al settore, con il 4,5% di spesa contro il 6,2% della media Ocse.

Commentando il dossier, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha spiegato che l'Ocse "conferma tutte le valutazioni del governo" in materia. Critici con la Gelmini l'opposizione e i sindacati di centro-sinistra. Per Francesca Puglisi (responsabile Pd Scuola) "una scuola nella quale non si investe è una scuola morta", mentre secondo Mimmo Pantaleo (Flc-Cgil) il governo "spaccia per riforme la demolizione del sistema pubblico d'istruzione, in controtendenza rispetto a ciò che accade nel resto del mondo". Aqu