Fichi secchi e tagli

di Franco Labella da l'Unità, 7.9.2010

Roger Abravanel, ultimo consulente in ordine di tempo del Ministro Gelmini, ha colpito ancora con il recente articolo apparso sul Corriere. Io non conosco il vissuto dell’ing. Abravanel, non so se abbia scritto l’articolo solo con l’ideologia del consulente o anche con l’esperienza del genitore. Una cosa è certa: ha scritto un articolo in cui si mescolano miti poco fondati scientificamente (la scuola del Sud “imbrogliona” e fallimentare), simili a quelli da lui evocati nell'articolo, a proposizioni che si fa fatica a credere siano immaginate da un ex consulente Mc Kinsey.

Abravanel scrive: “Cosa deve preoccupare davvero i genitori italiani alla riapertura dell’anno scolastico? Una sola cosa: la qualità degli insegnanti…..Non la dimensione delle classi. Non le ore di insegnamento. Non quanto si spende nella scuola”. Ne deduco che quando lavorava in Mc Kinsey fosse indifferente per lui, il “più giovane ingegnere d’Italia”, avere a disposizione un computer o la penna d’oca. Fosse indifferente per lui occuparsi mensilmente di seguire 100 o 10.000 selezioni di personale. Fosse indifferente avere 3 o 300 collaboratori junior. E’ veramente incredibile come ad occuparsi della scuola oggi, ai tempi della Gelmini, siano in massima parte ideologi. E poco importa che una di queste ideologie sia quella "meritocratica".

Chissà, però, se al nuovo consulente del Ministro Gelmini hanno segnalato, ad esempio, che nell’avviare un riordino affrettato ed incompleto delle scuole superiori (ad oggi , a pochi giorni dall’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, le Indicazioni Nazionali per i Licei non sono ancora in Gazzetta Ufficiale ma poco importa tanto l’apparato normativo non conta, contano i "risultati"…..) non è stata creata nessuna delivery unit per decidere di sradicare, senza eccezione alcuna e senza valutazione alcuna, tutte le sperimentazioni Brocca.

Quelle che prevedevano nel Liceo Classico sperimentazione Piano Nazionale Informatica, ad esempio, più ore di Matematica di quante ce ne saranno nel Liceo Classico gelminiano. Ma questo l'opinione pubblica non lo sa anzi le viene fatto credere il contrario. Come per le ore di Inglese al Linguistico.

Sarà contento, comunque, Abravanel, per come fonda i suoi ragionamenti, di un risultato: l’eliminazione dello studio nelle scuole superiori italiane del Diritto e dell’Economia. Tanto a che serve essere in grado di capire cose come la valutazione delle risorse necessarie per un investimento in capitale umano quando si pensa di fare le nozze meritocratiche con i fichi secchi dei tagli ragionieristici e con le interviste Tv o con le occasioni di "Cortinaincontra" a cui partecipa il Ministro? Come si può concepire una valutazione "meritocratica" se chi la teorizza sembra ignorare che, per una valutazione obiettiva , non si può prescindere da elementi come il contesto sociale di partenza o come il livello di partenza degli studenti tutte cose queste indissolubilmente legate a quegli elementi che Abravanel propone di non considerare? E, oltre a questo, ma l'ideologia meritocratica, nella scuola gelminiana , con cosa premierebbe i buoni docenti? Con le medaglie da libro "Cuore"? O magari con una lettera autografa del Ministro? Ai tempi dei miei genitori, maestri elementari, così usava. Con la medaglia e la lettera. Poi nemmeno più quelli, perché si sa, l'istruzione è un costo. Ed allora provate l'ignoranza......

Buon lavoro a chi nella scuola ci opera, in fondo i consulenti vanno e vengono, i docenti, per fortuna o sfortuna, restano. Ahimè....


(Prof. Franco Labella - docente di Discipline giuridiche ed economiche, quelle che non servono nell'era della globalizzazione)