La Gelmini: «Ora voti per tutti, «Sì al progetto di Abravanel: risultati pubblici per una competizione virtuosa» Alessandra Migliozzi Il Messaggero, 26.10.2010 ROMA (26 ottobre) - Estensione dei test Invalsi a tutte le classi e a tutte le materie, con relativa pubblicazione dei risultati ottenuti dagli studenti per creare una competizione virtuosa fra le scuole. Potenziamento dell’Istituto nazionale di valutazione e del corpo degli ispettori. In attesa che la riforma dell’università riprenda il suo cammino, il ministro Mariastella Gelmini lavora sul fronte scuola. Con un chiodo fisso: quello di far partire un vero sistema di valutazione nel nostro paese. Tutti dovranno essere sottoposti a giudizio, dai presidi agli insegnanti. Al ministero si opera in questa direzione, come spiegherà lo stesso ministro oggi, alla Camera, in occasione della presentazione del nuovo libro di Roger Abravanel, ‘Regole’. Il saggista, che ha già collaborato con Gelmini nella stesura del Piano per la qualità e il merito nella scuola ed è autore anche di ‘Meritocrazia’, lancia, con il coautore Luca D’Agnese, una serie di proposte sull’istruzione che l’inquilina di Viale Trastevere sembra pronta a raccogliere, come anticipa in un colloquio con il “Messaggero”. A partire dall’estensione dei test nazionali Invalsi (quelli che misurano le competenze degli alunni secondo standard internazionali) a tutte le classi e a tutte le materie. «L’introduzione di test di valutazione degli apprendimenti rappresenta un elemento essenziale per programmare percorsi di miglioramento e valorizzare l’autonomia scolastica», spiega al Messaggero il ministro. «Il progetto per la qualità e il merito di cui parla anche Abravanel - continua - è stato esteso a oltre mille scuole medie ed utilizza i test per avviare percorsi di miglioramento della didattica e degli apprendimenti. Disporre di test nelle diverse materie e per tutte le classi è quindi un obiettivo. Ma dobbiamo riorganizzare e potenziare prima di tutto l’Invalsi (l’Istituto di valutazione, ndr). Alcune estensioni ad altre materie dei test sono comunque previste già per quest’anno scolastico». Le scuole, poi, quando le prove standard prenderanno largamente piede, dovranno rendere noti i risultati degli studenti. Una prassi già radicata all’estero che arriverà anche in Italia. Nel libro “Regole” si suggerisce che i genitori dovrebbero poter scegliere dove mandare i propri figli proprio in funzione di risultati e obiettivi misurabili. La pensa così anche Gelmini: «La pubblicazione dei risultati rappresenta un atto di trasparenza necessario per fare in modo che l’autonomia scolastica non si trasformi in autarchia». Ma «quello che si deve valutare è il valore aggiunto tra un test iniziale ed uno finale che consenta di misurare il livello di miglioramento. Diversamente non sarebbero confrontabili i risultati di scuole che operano in contesti socioculturali diversi». Più a stretto giro, comunque, partiranno, anticipa il ministro, «due percorsi sperimentali per la valutazione di scuole ed insegnanti. Una commissione di esperti che ha lavorato nei mesi scorsi ha consegnato due progetti che vogliamo sperimentare proprio per trovare criteri, modalità e componenti per la valutazione di istituti e docenti». Inoltre Viale Trastevere sta preparando il potenziamento dell’Invalsi, dell’Ansas, l’agenzia che si occupa di formazione degli insegnanti, e dell’ispettorato. «Per avviare un processo di miglioramento - chiude Gelmini - dobbiamo essere in grado di radiografare le competenze reali degli studenti, per questo è essenziale poter disporre di test. Il ruolo dell’Invalsi è fondamentale e dobbiamo dimensionarlo, anche dal punto di vista dell’organico, per questo compito. I processi di miglioramento richiedono anche una profonda trasformazione della formazione in servizio degli insegnanti. Gli ispettori sono la terza gamba del sistema: devono avere caratteristiche di indipendenza ed essere qualificati per svolgere, magari non da soli, un compito delicato ed importante, ovvero la valutazione esterna delle scuole e dei dirigenti scolastici». |