L'intervento Scuola, stop attività Pasquale Almirante La Sicilia, 31.10.2010 Ormai sono tante le scuole in tutta Italia che stanno deliberando di bloccare le attività aggiuntive all'insegnamento e in primo luogo visite, attività sportive e viaggi di istruzione, suscitando magari qualche lamentela da parte della famiglie abituate ad ottenere dalla scuola quasi tutto ciò che desiderano. Che c'entrano i ragazzini?, dicono molti di loro afflitti. Ed è vero, ma cosa c'entra il blocco degli scatti di anzianità, del contratto di lavoro, degli aumenti legati all'inflazione e perfino della diaria giornaliera per le gite all'estero? E cosa c'entra il taglio dei fondi per consentire alla scuola di funzionare, la riduzione dell'organico e delle ore a disposizione? Né ad oggi i professori hanno altre armi per stimolare l'opinione pubblica, se si escludono i soliti scioperi che però favoriscono solo le marinate degli alunni. Avevano il blocco degli scrutini per farsi sentire un poco, ma un accordo sindacale lo ha travolto per non penalizzare le ferie familiari, cosicché la commissione di garanzia ha stabilito robusti paletti che ne sviliscono la stessa proposizione. Ma oltre a questo incomprensibile accanimento contro i docenti e il personale Ata, c'è pure la insanata questione dei precari, chiamati a singhiozzo e del cui futuro nulla è dato sapere, mentre il numero di alunni per classe è aumentato senza tenere conto, talvolta, della presenza di alunni diversamente abili. Sembra che per coprire classi momentaneamente senza docenti vengano utilizzati i colleghi di sostegno che col loro (o i loro) alunno si spostano e vi fanno la supplenza, contravvenendo così alle più elementari norme. E' sicuramente responsabilità del dirigente evitare questo andazzo, ma la giustificazione è sempre la mancanza di fondi e che non ha altro strumento per evitare di lasciare gli alunni ai loro raptus vandalici. Ma capita pure, soprattutto nella primaria, che la classe venga smembrata e suddivisa ad altri colleghi, mortificando il lavoro e la didattica. Ma di questo forse le famiglie si lamentano di meno, come della sicurezza, mentre delle norme igieniche, che prevedono uno spazio adeguato per alunno all'interno dell'aula, persino i presidi tralasciano le denunce nella convinzione che non avranno ascolto, anche perché mancano soldi dovunque e per tutto, tranne forse per il bunga-bunga e le sue varianti. |