Confindustria preferisce
gli istituti tecnici ai licei

da Tuttoscuola, 27.10.2010

"Bisogna cambiare la cultura delle famiglie italiane ancora troppo proiettate sul prestigio dei licei e mettere in luce le grandi potenzialità degli istituti tecnici, che consentono ai ragazzi di trovare un'occupazione al termine del ciclo di studi, permettendo loro di mantenersi e di fare delle esperienze di lavoro all'estero".

E' il tema che Confindustria, con le parole del vicepresidente per l'Education Gianfelice Rocca, ha messo al centro della diciassettesima edizione dell'iniziativa "OrientaGiovani", quest'anno a Napoli.

"Un percorso di studi tecnico scientifico non esclude l'accesso all'università. La metà degli studenti degli istituti tecnici si iscrive all'università e il 25% di ingegneri laureati nelle nostre università provengono da istituti tecnici", ha detto Rocca rivolgendosi ad una platea di ragazzi delle scuole napoletane. "La tecnica e la passione sono gli ingredienti principali di un'impresa vincente e per questo occorrono figure specializzate che spesso le imprese non trovano in Italia e sono costrette a reperire all'estero in Paesi come il Pakistan o l'Arabia Saudita. Lasciamo ai ragazzi la libertà di scegliere ma aiutiamoli a non compiere scelte scontate. Il mondo delle imprese ha bisogno di un rilancio basato sui valori e sulle competenze ma insieme possiamo farcela".

Tema dell'incontro "la musica della tecnologia". Per Gianfelice Rocca gli imprenditori sono come "direttori d'orchestra: il successo del nostro lavoro - aggiunge – dipende dalla capacità di armonizzare forze differenti che cooperano. Per fare impresa sono necessarie competenze tecniche e soprattutto occorre lavorare insieme. Proprio per questo abbiamo scelto la musica come tema centrale di questa edizione dell'Orientagiovani".

Anche per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che con il suo intervento ha concluso questa edizione di Orientagiovani, "i giovani che devono decidere quale indirizzo intraprendere devono sapere che scegliere un percorso di studi tecnico e scientifico significa scegliere la scuola della competitività e dell'innovazione per dare a se stessi e a questo Paese un futuro migliore e vincente". Un Paese che "se vuole mantenere la vocazione manifatturiera che è fondamento della nostra storia e del nostro sviluppo ha il dovere di investire maggiormente nella scuola, nell'università, e nella ricerca".

La leader degli industriali ha anche sottolineato come dovrebbero esserci più donne ad intraprendere un percorso di formazione tecnica. E' l'obiettivo del "Progetto Rosa" presentato a Napoli dal Club dei 15 di Confindustria, il raggruppamento delle associazioni industriali territoriali: una campagna di comunicazione che verrà lanciata nelle principali città per sottolineare che "l'istruzione non è roba da maschi".