Previdenza: pensioni ai parasubordinati,
c'è una verità nascosta?

da Intrage, 9.10.2010

"Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati, rischieremmo un sommovimento sociale". Sono parole attribuite dal Corriere della Sera al presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, che le avrebbe pronunciate nel corso di un convegno. La notizia principale sarebbe dovuta essere quella che l'Inps invierà, la prossima settimana, circa 4 milioni di lettere ai parasubordinati, dopo quelle spedite a luglio ai lavoratori dipendenti, per spiegare come consultare on line la posizione previdenziale personale. Per verificare, cioè, i contributi che risultano versati.

La seconda notizia è che non sarà possibile, per il lavoratore parasubordinato, simulare sullo stesso sito quella che dovrebbe essere la sua pensione, come invece possono già fare i lavoratori dipendenti. Il motivo di questa differenza pare sia stato spiegato da Mastrapasqua proprio con quella battuta. Per dire, in altre parole, che se i vari collaboratori, consulenti, lavoratori a progetto, co.co.co., iscritti alla gestione separata Inps, cioè i parasubordinati, venissero a conoscenza della verità, potrebbero arrabbiarsi sul serio. E la verità è che col sistema contributivo, i trattamenti maturati da collaboratori e consulenti spesso non arrivano alla pensione minima.

Ricordiamo che i lavoratori con contratti di collaborazione a progetto, e i vari tipi di parasubordinati sono tutelati da una specifica forma di previdenza obbligatoria, la gestione separata dell'Inps. Essi devono versare all'Inps una quota del proprio reddito (fissata per il 2010 al 26,72 per cento), per due terzi a carico dell'azienda e per un terzo a carico del lavoratore stesso.