Malascuola: utilizzo della compresenza
(scuole superiori) per coprire le classi scoperte

da VoceScuola, 6.10.2010

Questo post deve essere assolutamente scritto!
Vocescuola si occupa da sempre di problematiche legate alle tecnologie didattiche e in generale non di politica scolastica, ma attegiamenti come quelli che mi sono giunti alle orecchie 5 minuti fa devono essere assolulatemente raccontati.

La telefonata è di una collega amica, insegnante presso una scuola superiore di Torino, giustamente moooooolto arrabbiata che mi chiedeva consiglio su come comportarsi se nella sua scuola il Dirigente Scolastico esprime la volontà di impiegare gli insegnanti in compresenza per coprire classi scoperte…

assolutamente da non fare è un atteggiamento che va contro la norma!

Ovviamente non essendo un esperto di normativa scolastica ho demandato la richiesta di chiarimenti ad altre persone, ma qualche telefonata e qualche ricerca su internet mi hanno fatto trovare questo utilissimo documento sul sito COBAS Scuola Palermo:

Vi cito il paragrafo al punto 3 del documento: vademecum cobas 2010 contro l’illegalità

Non sostituire i colleghi assenti

Tutte le scuole sono nel caos per effetto della riduzione di tutte le ore di compresenza nel tempo pieno della scuola elementare e nel tempo prolungato della media e per effetto della riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore nella scuola superiore. Tale situazione, caratterizzata dall’insufficiente finanziamento delle supplenze già in fase di predisposizione dei programma annuali, è aggravata dai ritardi delle erogazioni, i quali provocano sempre più frequenti ritardi nei pagamenti delle supplenze. Quando si assenta un docente si fa di tutto per trovare una soluzione:
- sdoppiamento delle classi con alunni, che si spostano da una classe all’altra;
- utilizzo della compresenza (docente di sostegno – Itp) per coprire le classi scoperte;
- si fanno entrare gli alunni dopo l’orario programmato di funzionamento della scuola o li si fa uscire durante le lezioni o prima del loro termine.
Per fare fronte alle assenze dei docenti si deve procedere sempre alla nomina del supplente per cui chiediamo ai colleghi e alle colleghe di non dare la disponibilità per la sostituzione degli assenti. Solo a fronte di reali e comprovate situazioni emergenziali, come di un’assenza che si verifica all’ultimo istante, possiamo dare la disponibilità a coprire le prime ore mentre viene nominato il supplente, restando chiaro che questa non dovrà essere la prassi e che in ogni caso mai si supplirà oltre il primo giorno.
Contrastiamo quei dirigenti Scolastici che, per non nominare supplenti, si appellano alla “mancanza di fondi appositi”. Infatti nella Nota MIUR n° 3545 del 29/4/2009, in risposta a quesiti relativi alla possibilità di conferire supplenze brevi anche in caso di esaurimento dei fondi appositi, viene confermato che, anche senza disporre momentaneamente di fondi specifici, vanno in ogni caso conferite le supplenze brevi perché comunque va assicurato il diritto allo studio e l’ordinato svolgimento delle attività di istruzione.

 

I tagli tremendi di questa riforma fanno emergere situazioni che hanno dell’assurdo e che rischiano di sfociare in diritti negati, infatti in merito alla segnalazione degli scorsi giorni. Ecco alcuni aggiornamenti da una collega, che per ora desidera rimanere anonima.

Per ora tutti i colleghi a cui è stato chiesto hanno fatto richiesta di ordine di servizio, con l’intenzione di avviare una vertenza sindacale. Molti in pratica non hanno fatto la supplenza perché l’ordine di servizio non era pronto e sono andati in classe, figurati che una mia collega aveva compito in classe in laboratorio in un’ora in cui avrebbe dovuto supplire. In ogni caso domani avremo l’assemblea sindacale e ne discuteremo, da noi siamo in tanti ad essere arrabbiati e sul piede di guerra anche perché le compresenze non includono solo noi di laboratorio ma anche tutti i conversatori e hanno fatto l’errore di chiedere la supplenza ai docenti più anziani della nostra scuola che hanno un pelo così sullo stomaco e non a quelli appena arrivati che magari avrebbero abbassato la testa.
Quelli di sostegno (ieri mi sono fatta una cultura) sono ancora più tutelati per via del fatto che hanno un disabile da seguire, ma se calano le braghe, i DS faranno quello che vogliono.
Tutte le indicazioni sul fatto che la vigilanza è il nostro obbligo primario derivano da delle sentenze della Cassazione, in particolare questa:

CORTE DEI CONTI, sez. III,
19.2.1994, n. 1623

da cui molti presidi hanno estratto questo pezzo:

L’obbligo della vigilanza ha rilievo primario rispetto agli altri obblighi di servizio e, conseguentemente, in ipotesi di concorrenza di più obblighi derivanti dal rapporto di servizio e di una situazione di incompatibilità per l’osservanza degli stessi, non consentendo circostanze oggettive di tempo e di luogo il loro contemporaneo adempimento, il docente deve scegliere di adempiere il dovere di vigilanza.

L’unico problema è che viene estrapolato dal contesto della sentenza e quindi non risulta assolutamente chiaro cosa si intendesse in quel caso vigilanza: vigilanza della propria classe? vigilanza negli intervalli? I riferimenti della Corte dei Conti sono tutte sentenze ed ho chiesto a (….) se può procurasi tramite l’avvocato questa sentenza in modo da poterla leggere, in quanto il database della corte dei conti arriva fino al 2000.
In ogni caso ho continuato le ricerche e risulta esistere la nota del MIUR citata dai COBAS ed ho trovato altre cose interessanti che in sintesi chiariscono che la cosa non sia così scontata. Inoltre tutti i regolamenti scolastici che ho consultato sembra che si basino su decisioni collegiali per predisporre il piano delle supplenze e non unilaterali, e da noi invece è stato fatto d’imperio. Inoltre la sentenza della C. dei C. è interpretabile come riferentesi ad una situazione eccezionale e non quotidiana come vorrebbero fare da noi, in pratica la dirigenza ha deciso che le compresenze non esistono più, cosa che non ha fatto neppure la Gelmini e detto come va detto questa è una decisione che eventualmente prenderà il Ministro e non il Dirigente di una scuola. Non so come andrà a finire, ma quanto meno gliela faremo passare lunga.
Ti allego i file che ho trovato più significativi: alcuni regolamenti di scuole, un documento di Calderoli sulla responsabilità in tema di vigilanza degli alunni, il vademecum dei COBAS e la nota del MIUR.
Intanto io sto osservando per capire come vanno le cose e nel caso non accetterò gli incarichi che mi vorrebbero assegnare come collaborazione scolastica, troverei ridicolo collaborare con una Dirigenza che di fatto non si fa scrupolo ad eliminare la mia posizione lavorativa in compresenza. Comunque prima vedrò che aria tira e poi deciderò.
Concludo dicendo che da noi è stato in ogni caso un suicidio politico: avevano problemi nel trovare personale che collaborasse e hanno pensato di sparare subito la loro cartuccia più potente, adesso la collaborazione se la possono proprio scordare.

Stay tuned,
(…)

Allegato: Vigilanza