Scuola, la Gelmini:
“Non è più proprietà privata della sinistra”.
Insorge l'opposizione

 IGN-ADNkronos, 8.10.2010

Roma, 8 Ott. (Adnkronos/Ign) - “Evidentemente a molti dà fastidio che la scuola, finalmente, non sia più proprietà privata della sinistra”. Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, commentando le proteste che si sono svolte in molte città italiane. “Le proteste di oggi sono organizzate da una precisa parte politica -ha aggiunto-. Non sono certo manifestazioni spontanee che uniscono studenti e professori ma si tratta di manifestazioni politiche organizzate da militanti contrari al governo e alle riforme”.

Punta il dito contro gli studenti scesi in piazza il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto. "Le manifestazioni sono contro e non per la scuola, sono contro la riforma e per il mantenimento delle cose cosi come stanno". "Peraltro tafferugli fumogeni e disguidi –accusa- hanno animato più di un corteo. Bene fanno il governo e il ministro Gelmini a non lasciarsi intimidire e a proseguire con determinazione il lavoro che ha già dato parecchi frutti, con tagli degli sprechi e dei privilegi”. Critiche dall’opposizione.

Per Antonio Di Pietro ''è vergognoso che la protesta di migliaia di studenti, scesi in piazza questa mattina per protestare, venga liquidata dalla fautrice di questa mattanza con una semplice battuta”. “Il ministro Gelmini sa benissimo che i tagli alla scuola pubblica sono un colpo d'accetta sul futuro di questo Paese'', sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori.

Per Giuseppe Lumia del Pd “i tagli rispondono solo ed esclusivamente alle esigenze di bilancio”. “Con quale coraggio la Gelmini parla di una riforma che punta sulla qualità? -aggiunge-. Gli studenti e i precari protestano perché la scuola è al collasso”.

Ironizza Nichi Vendola: "Ha ragione la Gelmini, ci vuole il coraggio di cambiare. Il coraggio di cambiare quando di fronte hai il degrado della scuola pubblica al tempo del governo Berlusconi. Quando assisti a un vero e proprio delitto compiuto verso la Nazione". Il portavoce di Sinistra Ecologia Libertà spiega: "Le migliaia di studenti e studentesse scese in piazza, insieme ai docenti e ai ricercatori ci lanciano un messaggio molto semplice e chiaro: se sei condannato all'ignoranza, che libertà e che futuro puoi avere? La libertà nell'ignoranza è semplicemente mistificazione e inganno. Oggi la situazione di docenti e di ricercatori, delle migliori intelligenze del Paese umiliate e offese è una vera e propria livella, significa essere prigionieri della colonia penale della precarietà. Si parla in questi giorni spesso di cattivi maestri -conclude Vendola- ma non abbiamo il problema di cattivi maestri, abbiamo il problema di non avere più maestri perché la Gelmini li sta buttando per strada uno per uno".

"Mariastella Gelmini si conferma come il ministro della distruzione e della precarietà. Ascolti che cosa dicono gli studenti e ritiri questa riforma che favorisce unicamente le scuole private", attacca il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero.