Livorno, due bandiere comuniste di A.G. La Tecnica della Scuola, 19.10.2010 Sarebbero state dimenticate dall’autorità locale dallo scorso gennaio, dopo la celebrazione della fondazione del Pci, nato nella città toscana nel 1921. Il sindaco difende la scelta: nessuna volontà celebrativa. Il caso però già si sta trasformando in una querelle politica: un’altra Adro? Coi tanti problemi attuali e all’orizzonte, la scuola italiana si appresta a vivere un’altra vicenda in stile Adro di cui avremmo fatto volentieri a meno: stavolta a dare il là alla polemica per la presenza di simboli politici sulla facciata di un istituto scolastico è stato l’articolo pubblicato da un quotidiano nazionale, ‘Il Giornale’, attraverso cui si è resa pubblica la notizia della scuola dell'infanzia San Marco, dove “due bandiere rosse sventolano su via Venezia, dimenticate dallo scorso gennaio dopo la celebrazione della fondazione del Pci, nato a Livorno nel 1921”. La denuncia, benché apparsa di domenica, è presto rimbalzata tra i media. E quindi anche ai piani alti di viale Trastevere. Da dove, a differenza di quanto accaduto ad Adro col Sole delle Alpi, dove si è proceduto per gradi ricorrendo ad una lettera di chiarimenti fatta pervenire al suo sindaco leghista, Oscar Lancini, tramite il direttore dell’Usr della Lombardia, stavolta il ministero dell'Istruzione ha voluto subito vederci chiaro inviando degli ispettori. "Il provvedimento si è reso indispensabile per verificare la notizia – ha fatto sapere il Miur - ricordando che la scuola deve garantire a tutti "un'educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico. La scuola - conclude la nota - è un'istituzione pubblica che deve garantire a tutti un'educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico". Nemmeno ventiquattro ore e la visita ispettiva era già compiuta. Per conoscerne l’esito, però, bisognerà attendere un poì. "Prima devo trasmettere la mia relazione – ha detto l'ispettore Paola Biagioni, all'uscita della scuola. Per poi specificare di aver "cercato di vedere il funzionamento della scuola: non abbiamo ancora elementi sufficienti per una valutazione", ha poi concluso facendo capire che non è bastato il primo sopralluogo per comprendere se effettivamente le bandiere comuniste fossero effettivamente visibili dalle aule dell’istituto d’infanzia. L’ispettore, da quanto si è potuto apprendere, avrebbe anche verificato la visuale massima dal giardino della scuola. La questione rimarrebbe quindi in bilico. Soprattutto perché, a detta del sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, le due bandiere che ricordano, assieme ad una targa commemorativa, la fondazione del Pci, nel 1921, nei resti di quello che era il teatro di San Marco, sarebbero visibili solamente dal retro della scuola. E non dagli altri lati dell'edificio. Il sindaco della città toscana ricorda anche che “tutti gli anni quelle bandiere vengono tolte e rimesse il 21 gennaio per celebrare la fondazione del Pci”. E allora perché sono ancora lì, viene da chiedersi? Di sicuro, incalza il sindaco, la loro presenza permanente non rappresenta alcuna volontà celebrativa, “nessun elemento agiografico”. La vicenda, soprattutto in caso di provvedimenti ministeriali, rischia ora di diventare oggetto di feroci discussioni politiche. Tra i primi a mettere le mani avanti è stato Paolo Ferrero, il segretario di Rifondazione, che ha scritto una lettera al ministro Gelmini: “onde evitare un inutile dispendio di tempo e denaro pubblico – si legge nella lettera - ci fregiamo di confermare la notizia secondo cui sulla parete dell`ex teatro San Marco di Livorno sarebbero affisse non una ma ben due bandiere comuniste. Che lì sono e ben ci stanno, essendovi ininterrottamente dal 1921 con l`unica interruzione del ventennio fascista, di cui Lei converrà non essere opportuno rinverdire ulteriormente i fasti". E l’ispettore deve ancora esprimersi… |