SCUOLA

ANCI, dubbi su effettiva
convenienza ipotesi SPA

ASCA, 14.10.2010

(ASCA) - Roma, 14 ott - ''Non solo negli ultimi anni il Governo ha definanziato la legge 23/96 sulla Edilizia Scolastica lasciando che i Comuni finanziassero da soli gli adeguamenti e la messa a norma degli edifici scolastici costringendo talvolta i Sindaci, per non far correre rischi agli studenti, ad uscire dal Patto di stabilita' con severe conseguenze per i bilanci, ma ora, secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore, si sta addirittura ipotizzando ''un provvedimento in cui i Comuni non sarebbero piu' proprietari di tali edifici e dovrebbero pagarne l'affitto''. E' quanto afferma Riccardo Roman, Sindaco di Galzignano Terme e Presidente della Commissione Istruzione dell'ANCI.

''La scuola - continua Roman - non e' dei Comuni, e' dello Stato, se lo Stato intende riportare al centro competenze da tempo decentrate, cancellando numerose norme ordinarie e di principio, ma anche di rango costituzionale, ed insieme cancellare l'ultimo provvedimento sul federalismo, noi Comuni ne possiamo anche discutere, ma certo a questo punto per coerenza, dovremmo essere sgravati dal compito di manutentare gli edifici scolastici e di conseguenza la competenza sara' svolta dallo Stato che ne sosterra' i relativi oneri''.

''Siamo dunque al federalismo al contrario - conclude Roman - le norme che leggiamo sui giornali essere allo studio del Governo, contraddicono palesemente e per l'ennesima volta l'indirizzo politico federalista dichiarato dello stesso Governo, ma mi permetto di ricordare che l'edilizia scolastica e' stata riconosciuta quale funzione fondamentale di Comuni e Province''.

Anche Daniela Ruffino, Sindaco di Giaveno e Responsabile Istruzione dell'ANCI, interviene sulla questione: '''I Comuni dubitano che l'operazione sarebbe effettivamente cosi' conveniente come ipotizzato per la costruenda SPA, ed hanno al riguardo una esperienza precedente: il trasferimento del personale ATA dai Comuni e dalle Province allo Stato. Lo Stato, nella gestione di questo personale, ha dovuto appostare nel bilancio cifre molto ingenti per adeguare gli stipendi del personale ex comunale e provinciale a quello statale e soprattutto ha dovuto assumere ulteriore personale rispetto a quello trasferito o che prima assicurava lo stesso servizio''.

'''Molti sono i tavoli aperti tra i Comuni e il Governo e l'ANCI si augura che si trovi una possibilita' di discutere, anche per conoscere da quali approfondimenti scaturiscono i dati che circolano, tra cui i 13 Miliardi di euro, necessari per la messa a norma che non corrispondono a quelli che il Governo ha inserito nelle norme in materia, asserendo che grazie ai lavori eseguiti da altri soggetti (leggi Enti locali competenti) gli iniziali 13 miliardi erano scesi a 8.

Vorrei ricordare - conclude Ruffino - che proprio in questi giorni si stanno avviando i primi lavori del piano stralcio per i cui finanziamenti, diretti a Comuni e Province, l'ANCI si e' molto spesa, sottolineando la capacita' degli Enti locali di intervenire con rapidita' quando ci sono le risorse a disposizione. Molti Enti locali, inoltre, a riprova della priorita' che l'edilizia scolastica ha nelle politiche dell'amministrazione locale, uniranno risorse proprie per intervenire con maggiore completezza''.

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