Scuola Adro, via simboli leghisti e Miglio
Il sindaco promette battaglia: li denuncio
Restano solo i due soli sul tetto, che presentano
qualche difficoltà di rimozione. L'istituto intitolato ai fratelli
Dandolo
Il Messaggero,
12.10.2010
MILANO (12 ottobre) -
E' stata avviata in mattinata la rimozione dei simboli del Sole
delle Alpi che si trovano nella scuola di Adro. Alcuni operai hanno
infatti rimosso le lastre di alluminio su cui è inciso il simbolo e
che fino a stamani erano collocate anche sui posacenere. Sono stati
anche tolti dalle aiuole i 54 cartelli con la scritta «vietato
calpestare l'erba» dove la lettera "o" simboleggiava un sole delle
Alpi.
È rimasto praticamente solo un posacenere,
all'esterno, con il simbolo visibile a chi arriva nella scuola.
Non ci sono più nemmeno i simboli sui posacenere all'interno della
cancellata e non sono visibili neanche gli zerbini, portati via fra
i primi oggetti questa mattina. I simboli sui banchi sono stati
coperti con adesivi blu mentre restano i due soli delle Alpi sul
tetto. Saranno probabilmente i due simboli più difficili da
rimuovere degli oltre 700 che si trovavano nell'edificio dove sono
scomparse anche le vetrofanie.
Ministero Istruzione: si torna alla normalità.
«Con la rimozione del simbolo del sole delle Alpi dagli arredi
della scuola di Adro si sta cercando di ripristinare una situazione
di normalità» dice il ministero dell'Istruzione ribadendo che
«bisogna evitare che la politica entri in classe. La politica deve
restare fuori dalle scuole per garantire la massima imparzialità».
Il sindaco: se tolgono i simboli li
denuncio. «Non mi è ancora stato comunicato nulla - ha
detto il sindaco di Adro, Oscar Lancini - Ho appreso tutto dai
giornali. Ma se i simboli vengono rimossi dalla scuola, parte prima
la denuncia e poi procedo al ripristino immediato. La volontà
dell'amministrazione comunale deve essere rispettata».
La scuola sarà intitolata ai fratelli
Dandolo. Il dirigente del polo scolastico di Adro,
Gianluigi Cadei, aveva annunciato ieri sera, nel corso di un'accesa
riunione del Consiglio, la decisione di procedere alla rimozione dei
700 simboli del Sole delle Alpi presenti nella scuola. Sempre nella
riunione di ieri sera il consiglio di Istituto ha deciso di
intitolare la scuola ai patrioti risorgimentali Enrico e Emilio
Dandolo. Il polo era invece stato intitolato dal sindaco a
Gianfranco Miglio.
Lega: vedremo se si dovrà passare alle vie
legali. «Il sindaco Lancini farà i passi che deve fare,
dopodiche vedremo se si arriverà alle vie legali o ci si fermerà
prima - dice Stefano Galli, capogruppo della Lega nel Consiglio
regionale della Lombardia - Un amministratore è espressione dei
cittadini, eletto con il voto popolare; un dirigente scolastico è
nominato dal provveditore: c'è una certa differenza di ruoli. Nella
scuola di Adro c'e stata un'abbondanza di simboli da parte del
sindaco, ma la polemica è stata ingigantita dalla sinistra, che non
ha evidentemente altri argomenti su cui fare opposizione». Pur non
negando «un eccesso di zelo da parte del sindaco» nell'allestimento
dei simboli, Galli ricorda che «laddove ci sono amministrazioni di
sinistra che intitolano piazze o vie a personaggi come Gramsci, non
mi pare che ci sia una levata di scudi del genere da parte del Pdl o
della Lega».
Idv: sindaco di Adro necessita di trattamento sanitario
obbligatorio. «In un paese normale la questione del sindaco di
Adro sarebbe materia per un trattamento sanitario obbligatorio -
dice il responsabile Lavoro e Welfare dell'Idv, Maurizio Zipponi -
Dopo che la ministra Gelmini ha chiesto di rimuovere i simboli del
partito dalla scuola e che il dirigente scolastico dell'Istituto ha
disposto che venissero tolti, il sindaco ora minaccia di rimetterli.
Un sindaco che ha alle spalle una condanna per evasione fiscale e
una denuncia per inquinamento ed è questo un problema che il
ministro dell'Interno e della magistratura devono affrontare».
Pd: ricatto leghista sul governo sempre più
pesante. «Contatterò in queste ore il dirigente
scolastico regionale - dice il capogruppo Pd in commissione
Istruzione, Antonio Rusconi - per capire se in Lombardia esiste
ancora un rispetto delle normative scolastiche o se i sindaci si
possono attribuire poteri sulle strutture scolastiche a seconda
delle loro simpatie politiche. Evidentemente il ricatto leghista sul
governo diventa ogni giorno più pesante ed è inefficace la risposta
del ministro Gelmini»..