"Disoccupazione giovanile di Vincenzo Pascuzzi, 26.10.2010 Scrive Oscar Giannino su Il Messaggero del 25.10.2010 (1) riportando un post presente sul suo blog (2): “ … se la disoccupazione è oggi all’altissima percentuale del 27,9% per i giovani tra 15 e 24 anni, essa potrebbe praticamente azzerarsi o quasi se solo formazione e aspettative dei giovani fossero indirizzate al mondo del lavoro vero. Perché anche in questo difficile 2010 il 26,7% del fabbisogno di lavoro delle imprese italiane risulta insoddisfatto. Al vertice della classifica dei lavori rifiutati dai giovani, qualifiche tecniche come quella di installatori di infissi, panettieri e pastai, tessitori e maglieristi, addetti all’edilizia e pavimentatori, falegnami e verniciatori, saldatori e conciatori.” Forse l’autorevole editorialista si è confuso e ha commesso un errore confrontando le percentuali e non i valori assoluti. Infatti “Sono i 641 mila giovani italiani fra i 15 e i 24 anni che non studiano, non lavorano ma nemmeno lo cercano, il lavoro” (3) mentre le figure professionali mancanti – indipendentemente dall’età – sono 147 mila, cioè meno di un 1/4: “sarà difficile reperire il 26,7% delle figure professionali …. a fronte di circa 550 mila nuove assunzioni le imprese avranno difficoltà a coprire oltre 147 mila posti” (4). Peraltro, in Italia c’è bisogno di più laureati (42 mila nel 2008) (5) e di diplomati e di meno giovani con qualifica professionale regionale (6).
A prescindere da
queste precisazioni, è ovvio che sarebbe sicuramente utile e
auspicabile un migliore orientamento degli studi in funzione del
lavoro disponibile. Non è però corretto incolpare le famiglie e solo
loro: è troppo facile e sbrigativo! Dovrebbero essere il Ministero
dell’Istruzione e quello del Lavoro a fornire gli orientamenti
giusti e a provvedere concretamente all’istruzione che servirà. Non
a caso viene citato l’esempio della Germania. (1) Il cambio di mentalità che il paese stenta a fare – di Oscar Giannino – 25.10.2010 (2) Disoccupazione giovanile e colpe delle famiglie (3) I novecentomila «invisibili» senza studio né lavoro (4) IL 26,7% DELLE FIGURE RICERCATE DALLE AZIENDE RIMANE IRREPERIBILE (5) Indagine Excelsior-Unioncamere: mancano 42mila laureati all'economia italiana – 25.11.2008 (6) Monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese italiane - 29 luglio 2010 da Enrico Tonetto |