UNIVERSITÀ

Napolitano chiede risorse
"Sia priorità non solo a parole"

Il presidente a Pisa dice di condividere le preoccupazioni degli studenti e dei docenti. "Ricerca e formazione hanno un ruolo strategico, no a miopie"

 la Repubblica 18.10.2010

PISA - "Condivido la forte preoccupazione di studenti e docenti per le difficili condizioni del sistema universitario, che nessuno può fingere di ignorare". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del 200/mo anniversario della Scuola Normale Superiore di Pisa, esprime la sua vicinanza ad accademici e studenti. "Conto sul vostro sentimento di responsabilità al di là di ogni momento di comprensibile frustrazione", ha detto ancora il capo dello Stato agli universitari, intervenendo a Pisa, al Teatro Verdi.

Implicito, ma evidente, il riferimento alla querelle dei fondi per la ricerca. E infatti il presidente chiede che l'università sia una priorità non solo a parole: "Senza interferire nelle discussioni e nelle decisioni che hanno luogo in governo e in Parlamento sento il dovere di riaffermare il rilievo prioritario che va attribuito, non solo a parole ma con i fatti, alla ricerca e all'alta formazione e dunque all'Università". E invita forze politiche e sociali a riflettere sulla ricerca e formazione, strategiche.

"Sono qui oggi ben consapevole - dice il capo dello Stato - che le tensioni sociali e politiche proprie della fase complessa e critica dell'economia e della vita pubblica, che stanno attraversando l'Italia e l'Europa, hanno investito anche il sistema universitario e le sue problematiche". Fuori dal teatro una settantina di studenti universitari hanno protestato contro la riforma Gelmini e i tagli all'istruzione.

Ricerca e formazione hanno un ruolo strategico che va riconosciuto con "mezzi finanziari adeguati a partire dai prossimi mesi", ha detto ancora Napolitano, pur senza dimenticare la necessità di "aprirsi a misure di rigorosa razionalizzazione e qualificazione dell'impiego delle risorse". È questa, secondo il presidente della Repubblica, la strada da seguire per dare impulso alla ricerca e per finanziare l'università italiana.

Il ruolo strategico della ricerca e della formazione non può essere a lungo negato e contraddetto. "Si imporrà, ne sono certo, al di là di ogni temporanea miopia.
Prima si imporrà, meglio sarà", ha detto poi Napolitano, aggiungendo un appello "a tutte le forze politiche e sociali a riflettere con lungimiranza su questo punto".

Le parole di Napolitano, secondo l'Italia dei Valori, sono una bocciatura dei ministri Tremonti e Gelmini. Una bocciatura "senza appello" dei ministri che stanno affossando l'università italiana", dice Massimo Donadi, presidente dei deputati Idv. Dall'Udc, invece, Pierferdinando Casini chiede che il governo metta i soldi per la riforma. "Le nozze coi fichi secchi non si fanno", ha detto il leader dell'Udc. "Se non ci sono risorse finanziarie, anche i buoni propositi della riforma diventano inutili". L'ex presidente della Camera ha ribadito che nel Ddl Gelmini, in fase di discussione in Parlamento, "ci sono alcune cose positive", ma ha ribadito che "è necessario che il Governo faccia un investimento politico vero mettendoci le risorse".