Botta e risposta tra PD e MIUR
sugli orari dei tecnici e professionali

Reazioni e incertezze sull'ordinanza del Consiglio di Stato

da Tuttoscuola, 2.10.2010

Sull'ordinanza del Consiglio di Stato che non ha accolto la richiesta del Miur per l'annullamento del dispositivo del Tar sulla riduzione degli orari delle classi intermedie dei tecnici e dei professionali hanno preso criticamente posizione alcuni senatori del Pd, provocando l'immediata reazione ministeriale.

"Avevamo ragione noi, i sindacati, il Tar, il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione, gli insegnanti, i Dirigenti scolastici e torto la Gelmini, ora si dimetta - hanno dichiarato i senatori Pd Marilena Adamo e Antonio Rusconi, commentano la notizia dell'ordinanza del Consiglio di Stato.

"Non solo - aggiungono i senatori - è stata una follia, mentre partiva la riforma solo nelle prime classi, imporre quel taglio orario nelle altre sconvolgendo la continuità didattica, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, ma era una imposizione arbitraria, priva di supporto giuridico, un abuso e un sopruso. Oggi, a scuola iniziata, si dovrà ripristinare e del caos che ne deriverà - concludono i senatori - ci sarà una sola, chiara e lampante responsabilità, quella del Ministro".

Immediata la reazione del Miur che con un comunicato stampa ha dichiarato che "Le affermazioni di alcuni senatori del Pd sul mancato accoglimento da parte del Consiglio di Stato del ricorso del Miur contro la sentenza del Tar del Lazio che sospende la riduzione oraria nelle classi 2, 3 e 4 degli istituti tecnici e professionali, sono prive di fondamento".

"Secondo la sentenza del Consiglio di Stato - prosegue il comunicato - il Miur dovrà semplicemente tener conto del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (parere non richiesto precedentemente) nella determinazione degli organici per le classi a cui fa riferimento la sentenza. Non si verificherà quindi alcun cambiamento nell'attività e nella programmazione scolastica prevista".