L'intervento

On line i curricula dei docenti

 Pasquale Almirante La Sicilia, 10.10.2010

Anche i tribunali di Siena e di Brescia hanno messo in mora, condannandolo, il Miur: il primo giudicando illegittimo tenere per tre anni consecutivi un docente sempre nello stesso posto, senza trasformarlo a tempo indeterminato, sulla base di quanto stabilisce la corte di giustizia europea; e il secondo perché l'amministrazione non ha corrisposto gli emolumenti al supplente su cattedra vacante dal 30 giugno al 31 agosto e imponendo 13mila euro di risarcimento. Una bella soddisfazione per i professori precari, che però depone male per lo Stato che invece di garantire i diritti, fa spallucce, costringendo a rivolgersi al giudice. Bisognerà vedere le conseguenze perché sono migliaia i docenti in condizioni similari, tanto che parecchi sindacati stanno mettendo a disposizione i propri uffici legali.

Intanto, la ministra Gelmini sta pensando di pubblicare online, a partire dall'inizio del 2011, i curriculum studiorum di tutti i docenti per aiutare, dice, i ragazzi a scegliersi la scuola con più accuratezza; e infatti saranno specificati titoli accademici, pubblicazioni, corsi di aggiornamento e con "particolare riferimento alle lingue straniere e alle competenze informatiche". Si è subito pensato che potrebbe essere il primo passo per parlare di merito e di premialità, benchè ancora i tempi appaiano lunghi e proprio per mancanza di denari, visto che ai migliori insegnanti sarebbero dovuti andare quei risparmi di spesa per ora forse usati come tampone per gli scatti sessennali di anzianità. E come sta capitando da qualche tempo, sembra che tutte le sperimentazioni debbano partire sempre dalla scuola e questa del curriculum online cade a fagiolo. Perché infatti non si fa lo stesso per i parlamentari relativamente alla conoscenza delle lingue straniere o al casellario giudiziario visto che fanno le leggi? Oppure per i medici in modo da consentire all'utenza di scegliere l'ospedale migliore? Anche la salute è importante come l'istruzione per la quale però i tagli superano i cuciti ed è forse questo il punto: con ogni probabilità calcare la mano sulla scuola dà più soddisfazione anche perché i professori non sono stati mai compatti, come dimostra la cronaca degli scioperi di questi giorni. Se poi Gelmini dice che gli scioperanti non vogliono i cambiamenti, faccia sapere lei almeno per cambiamenti che cosa intende.