La Gelmini apre al PD
Lettera al Corriere della Sera in risposta all’ex-ministro all’istruzione Fioroni

da Tuttoscuola, 11.10.2010

Dopo la lettera al Corriere dell’ex-ministro Fioroni (PD) che, per la scuola, ha invitato il suo partito a non occuparsi soltanto dei precari, ma di pensare anche ai problemi della formazione dei docenti e alla loro valorizzazione professionale, il ministro Gelmini gli risponde indirettamente attraverso lo stesso quotidiano, esprimendo una sostanziale condivisione delle considerazioni espresse con una disponibilità al dialogo.

“La lettera dell’on. Fioroni – scrive la Gelmini – sembrerebbe porre le basi per impostare il dibattito sulla scuola in modo finalmente nuovo e costruttivo”.

Dopo aver sottolineato che il nuovo regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti metterà la parola fine alla “fabbrica delle illusioni” e che d’ora in poi si entrerà in ruolo nella scuola sulla base di un numero programmato attraverso un percorso lineare e tempi certi, il ministro Gelmini afferma, tra l’altro, di condividere “pienamente che sia un sistema ingiusto quello che continua a considerare nello stesso modo chi si impegna con efficacia e chi non lo fa. Ma questo sistema dei miglioramenti economici “a pioggia” è stato difeso in passato da un sindacato contrario ad ogni forma di differenziazione salariale. Questo egualitarismo ingiusto è stato anche la bandiera, anacronistica e populista, di una parte della sinistra.”

E, a proposito di nuovi percorsi per la valutazione dei docenti, il ministro ha ricordato l’iniziativa, ferocemente avversata, dell’ex-ministro Berlinguer.

“Oggi – rileva la Gelmini – dalla lettera dell’onorevole Fioroni, ma anche da parte del sindacato, sembrano arrivare segnali incoraggianti per considerare chiusa una fase storica e poterne aprire una nuova”.

Per quanto riguarda la valutazione delle scuole per la qualificazione del servizio, la Gelmini afferma di avere cercato fin dall’inizio del suo mandato un dialogo con tutti, ma, a suo dire, il PD ha scelto di perseguire la linea della difesa dello status quo, della conservazione e ha negato, nei fatti, qualsiasi ipotesi riformista.

Il ministro conclude auspicando che “il Pd sia disponibile ad un grande tavolo di confronto sui contenuti delle riforme e che non si limiti a polemizzare solo sui tagli” e augurandosi che si apra una pagina nuova che abbia come stella polare il riformismo, per rendere la scuola italiana finalmente più moderna e più meritocratica”.