DIRITTO di CRONACA

Gli atenei tengono famiglia

Un emendamento dell'Idv vieta l'assunzione ai parenti fino al terzo grado.
Ha avuto il consenso di Fli e Lega e sta creando imbarazzi e difficoltà al governo

Flavia Amabile La Stampa, 29.11.2010

E la riforma riparte da Parentopoli. Quando domani riprenderà il dibattito in aula sul disegno di legge sull’università si ricomincerà dall’emendamento anti-parentopoli. E’ stata l’Italia dei Valori a lanciare la mina che potrebbe mettere la maggioranza in difficoltà. Giovedì ci si è fermati proprio su questo tema perché si è capito che stava per passare la correzione e se fosse passata avrebbe creato fastidio a molti.

Nella facoltà di Economia dell’Università di Bari
42 docenti su 176, uno su 4, hanno legami di parentela. E’ un record assoluto ma non un caso isolato. A Palermo ci sono 230 docenti tutti legati da vincoli di parentela. A Ingegneria sono 18 famiglie e 38 parenti, Agraria nelle mani di 11 cognomi. Cifre in assoluta controtendenza rispetto all’Europa dove quasi ovunque il tasso di omonimia è inferiore.

Ed ecco che quando giovedì scorso
si è paventato il pericolo di veder approvate le modifiche dell’Italia dei Valori si è preferito prendersi una pausa per trovare il modo di spezzare l’alleanza di ferro e pericolosissima che si era creata. L’emendamento del partito di Di Pietro è stato presentato all’articolo 17 e prevede che ai concorsi «non possono partecipare coloro che abbiano un grado di parentela, fino al terzo grado compreso, con un professore appartenente alla stessa università».

Non si fa riferimento alle mogli,
che pure nelle complesse e diffuse parentopoli degli atenei italiani sono molto presenti, ma è comunque un passo importante e su questa stretta si è creata una convergenza tra Idv, Fli e anche Lega. Le leghiste Paola Goisis e Carolina Lussana hanno infatti confermato infatti che la Lega potrebbe votare il testo Idv. E anche i finiani sembravano d’accordo. Fabio Granata, deputato di Fli, ha annunciato che voterà a favore dell’emendamento, «perchè rappresenta un chiaro segnale politico».

La maggioranza, sostiene che l’emendamento
dell’Idv ha dei problemi di costituzionalità. «Bisogna evitare che per affermare un principio giusto si commettano delle ingiustizie«, spiega la relatrice Paola Frassinetti, del Pdl. Il fine settimana dovrebbe portare consiglio a tutti, si dovrebbe trovare un accordo con il Fli correggendo l’emendamento dei dipietristi. Ma Granata avverte: «Siamo contrari a formulazioni fumose».

Il governo però insiste. I
l ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmina nel video-messaggio su You Tube rivendica fra i meriti della sua riforma proprio la lotta alla parentopoli nelle università. E ha fatto sapere di star riflettendo sulla questione perché «sul principio meno parenti e più merito non torneremo indietro».

La relatrice del provvedimento, Paola Frassinetti
(Pdl) sta lavorando per trovare una sintesi che possa mettere d’accordo tutti. Se anche dovessero perdere alleati lungo la strada all’Italia dei Valori non intendono tornare indietro. «Idv non sarà disposta ad accettare nessuna riformulazione dell’emendamento anti-parentopoli», affermano in una nota congiunta Antonio Borghesi, vicecapogruppo IdV alla Camera e Pierfelice Zazzera, capogruppo in commissione Cultura della Camera. «Non permetteremo che la maggioranza annacqui il nostro testo - spiegano - questo provvedimento è l’unica soluzione per combattere l’odioso vizio troppo comune nelle nostre facoltà dove rettori e professori si spartiscono le cattedre tra familiari. Idv continuerà a battersi perchè non si leggano più cognomi affini nel corpo docenti dello stesso ateneo».

Anche
un altro emendamento sta creando qualche problema al governo: se venisse approvato potrebbe rendere più facile assumere prof o ricercatori amici