Augello, Magnifico dell´università di Pisa, difende il collega fiorentino
"Attacco scomposto così "È giusto dare ai ragazzi la possibilità di esprimere il loro dissenso" Laura Montanari la Repubblica 30.11.2010
PISA - «Sono
stupito e preoccupato dell´attacco che il ministro Gelmini ha fatto
al rettore di Firenze Alberto Tesi. Qui si tocca l´autonomia
universitaria». Massimo Augello è da poche settimane il rettore
dell´ateneo di Pisa dove tutte le facoltà sono occupate da giorni
dagli studenti.
«Certo. Gli studenti ce
l´hanno chiesto, sono saliti anche sul tetto dell´ateneo e, al di là
di ciò che penso io della riforma, è importante dare loro la
possibilità di manifestare un dissenso».
«Ho letto dichiarazioni
che sembrano senza logica: come si fa a dire una cosa del genere se
proprio la riforma dà più potere ai rettori?».
«Ci possano essere
stati degli sprechi, nessuno lo nega e chi ha sbagliato deve pagare.
Ma io vivo da 35 anni dentro l´università e ho visto un sacco di
gente che ha lavorato e lavora con entusiasmo e sinceramente sono
stufo di quell´immagine caricaturale che si tenta di dare del mondo
accademico. Sembra quasi che sia stata preparata una campagna
mediatica di discredito per favorire il passaggio della riforma. Non
si guarda alla sostanza».
«Il problema centrale è
cosa succede nel Paese, dove lo si vuole portare questo Paese che
investe l´1% del Pil nella ricerca e da anni si tagliano le risorse
alle università. La crisi economica c´è in tutta Europa però Francia
e Germania aumentano gli investimenti sulla formazione, da noi
diminuiscono. Ci promettono un miliardo di euro, ma è un parziale
risarcimento di tagli ben più consistenti». «Il mondo dell´università da mesi chiede un confronto che non c´è stato. Vogliamo parlare anche di diritto allo studio, del fondo di finanziamento ordinario che nel 2010 non abbiamo ancora ricevuto. Vorremmo spiegare che tagliare le risorse alla ricerca e costringere gli atenei a rivolgersi ai privati significa finanziare, eventualmente, soltanto una ricerca finalizzata al mercato. Che ne sarà per esempio della ricerca di base, fondamentale in tante scoperte?» |