SCUOLA
Tagli cattedre, nel 2010
-25% risparmi per alto numero disabili e mancata
fusione sedi ApCOM, 6.11.2010 Roma, 6 nov. (Apcom) - La mancata cancellazione di quasi 6mila posti di docente sui 25.600 prefissati dalla legge 133/08 non è una novità: anche lo scorso anno il tetto - suddiviso in tranche triennali - di risparmi stabilito dal governo per 'razionalizzare' le spese della scuola pubblica non fu pienamente conseguito. Le motivazioni vanno ricondotte principalmente all'alto numero di studenti disabili presenti nelle aule, quest'anno 'lievitato' di oltre 7mila unità: ciò ha comportato l'innalzamento degli organici dei docenti di sostegno di oltre 4mila cattedre.
Il mancato raggiungimento della riduzione di posti ha comunque anche
altre origini: nei piani del ministero dell'Istruzione vi era,
infatti, la cancellazione di diverse decine di istituti o il loro
assorbimento presso sedi scolastiche di maggiori dimensioni. Tutto
questo non è stato possibile soprattutto a livello di scuola
primaria, in particolare nelle zone isolate o montane dove la
necessità di fornire corsi di istruzione dell'obbligo è nei fatti
superiore alle esigenze di cassa dello Stato. Un altro dei motivi che hanno in parte inficiato i risparmi fissati per ridurre le spese della scuola pubblica, attraverso la riduzione di cattedre annuali, si deve alla non sempre fattibile trasformazione del tempo pieno (che corrisponde a 40 ore di lezione settimanali) in offerta ridotta a 27 o 32 ore a settimana: in diverse località le istanze sindacali e le pressioni delle famiglie hanno infatti costretto gli uffici scolastici periferici (Usr e Usp) a riattivare sezioni o classi inizialmente destinate a coprire un'offerta formativa non più a tempo pieno. |