Gallarate

Una scuola finta per accogliere il ministro Gelmini

Un gruppo di docenti denuncia lo scenario di cartapesta allestito per la visita del ministro. "Professori e studenti tenuti lontano da una scuola semideserta". Con il dettaglio della "nuova" lavagna elettronica

 VareseNews, 18.11.2010

Una visita curata nei minimi dettagli per evitare incidenti e un possibile incontro con insegnanti e alunni “non allineati”: questo è lo scenario descritto da alcuni docenti dell'Istituto Falcone in merito alla visita di settimana scorsa da parte del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini (annunciata all'ultimo anche ai mezzi di informazione). Il dispositivo di segretezza e vigilanza messo in campo porta gli insegnanti a denunciare: “Essere trattati come potenziali disturbatori dell’ordine pubblico ci indigna”. La visita blindata non ha peraltro impedito al ministro di incappare in un incidente diplomatico nel corso della cena al museo Maga. Intanto anche gli studenti segnalano episodi problemi alle strutture della scuola.
 

La visita di venerdì 12 Novembre all’IS Falcone di Gallarate da parte del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rievoca certe atmosfere asettiche e rarefatte dei periodi bui della nostra e dell’altrui storia, quando si eliminava qualsivoglia elemento di disturbo: ciò che non si inquadrava, andava rimosso. Nel caso specifico pare che a stonare fossero professori e studenti dell’istituto stesso, i quali per l’occasione sono stati invitati a non presentarsi a scuola per il pomeriggio e la sera: ogni legittima richiesta di spiegazioni è stata respinta in modo evasivo e talora sgarbato.

Solo il giorno successivo, l’incontro segreto si è mostrato in tutto il suo grottesco splendore: la ministra che visita una scuola semideserta, circondata da un manipolo di studenti/fotografi e cuochi accuratamente selezionati secondo criteri imperscrutabili; le sue parole di elogio per la splendida scuola, in un italiano per la verità non sempre degno dell’Accademia della Crusca, i nostri dirigenti raggianti davanti ad una tavola imbandita a festa e, infine, la maestrina di turno che si affanna a spiegare l’uso della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), magicamente comparsa insieme alla maestra stessa, per l’occasione.

La sensazione che ci pervade è di profonda amarezza: non sappiamo se l’ordine di “evacuare” l’edificio sia stato calato dall’alto perché la Signora dell’istruzione teme – forse a ragione – un confronto diretto o se l’iniziativa sia stata frutto dello zelo della nostra Dirigente che ha così voluto regalare alcune ore serene all’illustre ospite; certo è che si è fatto un grave torto a una categoria di lavoratori che ha l’importante compito di educare e formare gli individui di domani, e ai loro studenti che sono i veri protagonisti nel mondo della formazione.

Essere trattati come potenziali disturbatori dell’ordine pubblico ci indigna.

Gallarate,

Cristina Luoni  e altri 40 docenti

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