Dal Governo 358 milioni di euro di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 13.11.2010 In cima alle priorità la Sicilia, con 296 interventi urgenti e 36,3 milioni stanziati. Poi Veneto, Puglia e Lazio. A Trento e Bolzano neppure uno. Per la prima volta tra i rischi considerati anche gli elementi non strutturali, come controsoffitti, tramezzature, eventuali sisma, barriere architettoniche, amianto e certificazioni antincendio. Sinora il Governo ha stanziato per l’edilizia scolastica 1 miliardo di euro: quasi la metà per la prossima tranche. Finalmente sembra muoversi la macchina organizzativa per la manutenzione e messa in sicurezza degli istituti scolastici italiani più a rischio. I ministeri dell'Istruzione e delle Infrastrutture hanno infatti concluso una prima verifica sullo stato dell'edilizia degli edifici scolastici in Italia; ora con 358 milioni stanziati dal Governo e già 'sbloccati' possono partire i lavori per le situazioni più urgenti. I lavori di ristrutturazione si svolgeranno in 1.706 istituti degradati o comunque più a rischio sicurezza, sparsi per tutta Italia, ma con prevalenza al Sud. Per quanto riguarda il quadro regionale, delle 1.706 ristrutturazioni che partiranno subito, al primo posto c'è la Sicilia (296 interventi urgenti e 36,3 milioni stanziati), seguita da Veneto (186 con 27,5 milioni). Puglia (181 con 25 milioni) e Lazio (154 con 35,5 milioni). In fondo alla classifica le Province autonome di Trento e Bolzano (0 interventi), la Valle d'Aosta (3) e il Friuli Venezia-Giulia (5). A dare notizia della prima concretizzazione del piano di interventi sull’edilizia scolastica è stato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, insieme al sottosegretario Mario Mantovani, durante una conferenza stampa svolta a palazzo Chigi. "Finalmente – ha detto il responsabile del Miur - la banca dati è stata completata e contiene per la prima volta, oltre agli elementi strutturali, quelli non strutturali degli edifici", come lo stato di controsoffitti, tramezzature, rischio sismico, presenza di barriere architettoniche, di amianto e certificazioni antincendio. "Tutte informazioni – ha continuato - che come ha dimostrato la tragica vicenda di Rivoli (che nel novembre 2008 fece perdere la vita al liceale Vito Scafidi ndr) sono molto importanti".
Il Ministro ha spiegato che a realizzare questo tipo di studio sono
state, da gennaio 2009, sotto il coordinamento delle Regioni, 466
squadre tecniche. Lo scorso aprile il Miur ha chiesto direttamente
alle scuole le informazioni necessarie per velocizzare
l'aggiornamento della banca dati. Per la Gelmini "è necessario
colmare le lacune e le carenze nell'edilizia scolastica: in periodi
di tagli è difficile, ma è un obiettivo che si può raggiungere se
tutte le istituzioni danno alla scuola la giusta priorità rispetto
ad altre voci di spesa. Una scuola sicura per i nostri ragazzi - ha
concluso - è un obiettivo di civiltà che dobbiamo raggiungere e su
questo occorre un grande impulso". Sino ad oggi il Governo ha stanziato per l’edilizia scolastica 1 miliardo di euro (secondo il ministro Gelmini è pari al "triplo di quanto ha fatto l'esecutivo precedente"): 226 milioni sono andati alla ricostruzione delle scuole in Abruzzo colpite dal sisma; 358 milioni serviranno per i 1.706 interventi più urgenti; 426 i milioni riguarda la prossima tranche. Inoltre, il Miur ha firmato un accordo da 20 milioni con il ministero dell'Ambiente per migliorare l'efficienza energetica degli istituti e due accordi con le Regioni Lazio (115 milioni) e Calabria (42 milioni) per la riqualificazione delle scuole. A Rivoli andarono subito 100 mila euro, poi altri 3 milioni con uno stanziamento ad hoc. |