Anche per i giudici il ‘Sole delle Alpi’
va eclissato. E a spese del Comune

di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 30.11.2010

La decisione è del Tribunale Civile di Brescia, cui si era rivolta la Cgil. Significativo appare l’ordine alla scuola di esporre in modo permanente le bandiere della Repubblica Italiana e dell'Unione europea. Il commento del Codacons: se non pagano gli amministratori locali interverrà la Corte dei Conti.

Dopo il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, anche il Tribunale Civile di Brescia si esprime contro l’esposizione dei 700 simboli leghisti raffiguranti il ‘Sole delle Alpi' affissi sui banchi, sui cestini, sui muri e persino sugli zerbini dell’istituto "Gianfranco Miglio", polo scolastico pubblico di Adro, dall’infanzia alle medie, frequentato da 450 iscritti. Il Tribunale lombardo – a cui aveva presentato ricorso la Cgil - non ha evidentemente valutato convincente la tesi del sindaco della cittadina in provincia di Brescia, Oscar Lancini, “il 'simbolo del Sole delle Alpi' è del territorio e non di partito”.

Per i giudici civili i ‘loghi’ sulla scuola di Adro dovranno essere rimossi ed anche, si legge nella sentenza depositata il 30 novembre, “a spese del Comune”.

Significativo appare anche l’ordine all’istituto scolastico di esporre in modo permanente la bandiera della Repubblica Italiana e quella dell'Unione europea. Dal Tribunale giunge, insomma, una presa di posizione forte contro qualsiasi tentativo di confondere l’istruzione con la politica, anche se in modo indiretto o velato.

Pure il Codacons, che sulla vicenda ha presentato il mese scorso un esposto alla Corte dei Conti, chiede in una nota che la spesa per rimuovere i simboli (all’inizio si era parlato di decine di migliaia di euro, mentre ne dovrebbero bastare non più di 3.000) non gravi sui contribuenti con uno sperpero di denaro pubblico. "Per questo invitiamo il sindaco e gli amministratori locali che hanno deciso di mettere quei simboli nella scuola – sostiene l’associazione - a pagare di tasca propria la rimozione. Sarebbe non solo un bel gesto, ma con tutta probabilità l'unica azione utile ad impedire una possibile condanna della Corte dei Conti".