I presidi ora decidono
le sospensioni dei professori

Il nuovo sistema disciplinare. La circolare sarà emessa lunedì.
Per le violazioni gravi la competenza passa agli uffici scolastici regionali.

L. Sal. Il Corriere della Sera, 6.11.2010

ROMA – Diventa più rigido il sistema disciplinare per chi lavora nella scuola. Solo due settimane fa è entrato in vigore per i presidi il cosiddetto Codice Brunetta cioè la legge che regola il comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Per chi fa dichiarazioni pubbliche «a detrimento dell’immagine dell’amministrazione», e quindi anche per chi critica apertamente i provvedimenti del governo come le riforme, può scattare la sospensione fino a tre mesi con relativo blocco dello stipendio. Una linea dura anticipata già qualche mese fa in Emilia Romagna con una circolare dell’Ufficio scolastico regionale che aveva richiamato all’ordine presidi e professori accusati di parlare troppo in libertà con i giornalisti. Adesso, a cascata, il nuovo sistema disciplinare si applica anche agli insegnanti con una circolare che il ministero dell’Istruzione emanerà lunedì, sempre in applicazione del codice Brunetta.

Per le sanzioni più leggere sarà direttamente il preside ad intervenire prendendo il posto degli organi collegiali che oggi ci sono a livello provinciale e nazionale. Saranno direttamente loro ad «irrogare senza indugio e non appena ricevuta notizia dell’illecito» non solo l’ammonizione ma anche la sospensione cautelare fino dieci giorni, con il blocco dello stipendio, che torna dopo essere stata cancellata per legge solo un anno fa. Per le violazioni più gravi – come truccare i dati sulle presenze o l’ingiustificato rifiuto del trasferimento – la competenza passa invece agli uffici scolastici regionali, cioè le sedi distaccate del ministero.

La circolare non dice nulla sull’eventuale responsabilità penale del preside che dovesse infliggere all’insegnante una sanzione ingiusta. Come sostiene il sindacato Gilda con Rino Di Meglio «questo potrebbe costare l’abuso d’ufficio».