LA PROTESTA CONTRO IL DDL GELMINI

Gli studenti irrompono in Senato
Caos e scontri nel centro di Roma

Proteste e occupazioni in tutta Italia, tensione nella Capitale. Bersani sul tetto di Architettura porta la solidarietà ai ricercatori. La Gelmini: "Difendono i baroni". Il governo va sotto per due volte

 La Stampa, 24.11.2010

ROMA
Studenti e ricercatori sono rimasti sui tetti degli atenei a protestare - con i politici dell'opposizione, da Bersani a Di Pietro, in visita di solidarietà - mentre in aula alla Camera è andata oggi in scena la battaglia degli emendamenti. I parlamentari di Fli, che ieri avevano incassato l'ok alle loro richieste, oggi hanno registrato una retromarcia dal parte del Governo e sono tornati a puntare i piedi minacciando di bloccare il ddl per rispedirlo in commissione in attesa delle necessarie coperture finanziarie.

L'ipotesi dell'impasse è rientrata dopo che il ministro Gelmini ha comunicato la riscrittura dei due emendamenti ritenuti cruciali da Futuro e Libertà: il primo riguarda la possibilità di assumere 1.500 professori associati dal 2011 al 2013 trovando una piena copertura finanziaria, il secondo punta a premiare il merito dei migliori ricercatori. Ma su altri due emendamenti il governo è andato «sotto» in serata.

Ma la partita università ha avuto una eco anche in piazza. E non solo per il presidio, previsto e attuato, davanti a Montecitorio. Studenti - soprattutto delle superiori, che hanno saldato il loro dissenso a quello degli universitari - hanno deviato verso il Senato, entrando nel portone di Palazzo Madama e lanciando uova contro le vetrate; e poi, nelle vie del centro, un altro drappello di manifestanti si è scontrato con le forze dell'ordine: bilancio degli scontri due arrestati e ventisette denunciati. Gli episodi di violenza sono stati stigmatizzati anche dalla forze di opposizione. Rischiano di offuscare - ha osservato il Pd - l'iniziativa «civile, democratica» che oggi si è svolta in tutta Italia da parte di tanti studenti e docenti.

Studenti e docenti che non hanno intenzione di arrendersi, inventando ogni giorno nuove forme di protesta. Stamani un migliaio di universitari ha occupato i cinque principali ponti sull'Arno, situati nei pressi del centro storico di Pisa, paralizzando il traffico in tutta la città. E il Politecnico di Milano ha comprato una pagina di quotidiano (con il contributo volontario di tutto il personale dell'ateneo) per spiegare le ragioni del no alla riforma targata Gelmini.

Il ministro dell'Istruzione però continua a parlare di strumentalizzazioni. «Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo» ha detto Gelmini aggiungendo che i ragazzi «vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università». La riforma è efficace - ha insistito e con lei il presidente del Consiglio: «con questa riforma - ha detto Berlusconi - abbiamo cercato di fare un'università dove cerchiamo di sostituire la burocrazia, le amicizie e le parentele visto che la sinistra ha fatto della scuola un ammortizzatore sociale per molti anni».

Intanto, alla Camera il Governo è stato battuto due volte: su un emendamento dell'Udc relativo ai corsi di laurea di area sanitaria e sulla proposta avanzata dalla Lega di tenere una seduta notturna per proseguire l'esame della riforma.

I lavori dunque proseguiranno. E andranno avanti anche le proteste: «Se il ddl Gelmini verrà approvato alla Camera, tutti gli atenei saranno occupati» hanno annunciato le associazioni studentesche.