Assedio degli studenti al Senato:
Riforma
dell'università, esplode la protesta Il Messaggero, 24.11.2010 ROMA (24 novembre) - Esplode la protesta contro la riforma dell'università. Un blitz al Senato, scontri a Roma e manifestazioni in tutta Italia per la giornata di protesta contro il governo e i tagli all'istruzione di universitari e liceali. Un gruppo di studenti è entrato dentro il portone di Palazzo Madama e al grido «dimissioni, dimissioni» ha lanciato uova contro le vetrate del secondo ingresso della sede del Senato. Il bilancio finale è di due manifestanti arrestati, 27 denunciati, almeno nove feriti tra le forze dell'ordine e sei o sette contusi tra gli studenti. Un uovo lanciato contro l'ingresso del Senato annuncia il blitz. Dopo qualche secondo un fiume di studenti neutralizza il tentativo di chiusura del portone di palazzo Madama. L'atrio è del Senato è occupato, gli agenti cercano di contenere a mani nude i manifestanti. I giovani sbattono i pugni contro i vetri del secondo ingresso, imbrattati dal lancio di uova. Dentro, gli uscieri impietriti. Sono i minuti cruciali del blitz di una giornata di tensione e scontri a Roma. E per domani - hanno annunciato i manifestanti - è stato indetto un nuovo sit-in non autorizzato in piazza Montecitorio. Al grido di «Bloccheremo questa riforma», medi e universitari hanno paralizzato le strade del centro della Capitale con un corteo di oltre 2.000 persone, nel quale erano confluiti diversi istituti. Davanti gli universitari, i veterani del movimento dell'Onda, dietro i fratelli minori, gli studenti medi, che quest'anno hanno dato il via alla mobilitazione e alle occupazioni. La protesta è partita da piazza Montecitorio. Qui alcuni gruppi di ragazzi si sono legati le mani con una corda o simbolicamente si sono impiccati. «Il governo ci sta stringendo con una corda, ma noi ci libereremo», hanno spiegato. Poi la paralisi della città. Mentre un corteo di studenti medi si è diretto al ministero dell'Istruzione, altri si sono spostati da Montecitorio e assieme agli universitari hanno cinto d'assedio il Parlamento sfilando nelle stradine limitrofe. Fino a spuntare in piazza Madama, dove un gruppo di studenti ha varcato in corsa il portone del Senato, lanciando uova contro le vetrate del secondo ingresso. Dopo momenti di tensione e un braccio di ferro con le forze dell'ordine che cercavano di respingerli. Durante l'invasione una persona ha accusato un malore e subito dopo i ragazzi sono stati trascinati e respinti all'esterno dagli agenti. Fuori da Palazzo Madama lanci di fumogeni e uova contro il portone e le grida «dimissioni, dimissioni». Poi il corteo, che alla testa aveva manifestanti con scudi di gommapiuma, caschi e passamontagna, si è rimesso in marcia verso Palazzo Grazioli, blindato da uno schieramento di forze dell'ordine. Da lì la nuova rotta è stata Palazzo Chigi. Ma in via di San Marcello, a pochi passi da via del Corso, i manifestanti hanno tentato di forzare un cordone delle forze dell'ordine e sono stati respinti con i manganelli. La protesta non è finita. Studenti medi e universitari giovedì partiranno in corteo o tenteranno di arriveranno direttamente in piazza Montecitorio per un nuovo sit-in, rilanciando la sfida dell'assalto al «palazzo d'inverno tricolore». «Ancora una volta - dicono - invocheremo le dimissioni dello zar di casa nostra». «Ci hanno caricato con i manganelli. Non ci muoviamo da qui», hano detto gli studenti. «Le forze dell'ordine mi hanno lanciato un casco in testa», ha detto una studentessa dell'università La Sapienza, a lato del corteo, mentre si medicava una ferita sulla fronte, con del ghiaccio. «Ci sono altri studenti della Sapienza feriti con le manganellate - ha detto un'amica - Saranno una quindicina». Altri studenti hanno confermato: «Alcuni manifestanti, forse più di una decina, sono rimasti feriti durante gli scontri con le forze dell'ordine in via di San Marcello», hanno riferito alcuni giovani che hanno partecipato alla mobilitazione. Il corteo si è sciolto solo nel pomeriggio. Le proteste si sono poi traferite alla facoltà di Giurisprudenza dove un'occupazione ha impedito l'inaugurazione dell'anno accademico. «Gli studenti tornati in corteo a La Sapienza hanno occupato la facoltà di Giurisprudenza dove si sarebbe dovuta tenere l'inaugurazione dell'anno accademico - hanno spiegato in una nota Atenei in rivolta -. La cerimonia è saltata, al suo posto si terrà un'assemblea degli studenti che ora sono accerchiati dalla polizia e dalla questura universitaria. Questa sera assemblea di studenti, ricercatori e di tutti coloro che vivono ogni giorno l'università per decidere le prossime tappe della mobilitazione». Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha definito «di gravità inaudita» quanto accaduto al portone di Palazzo Madama. Ha rivolto un appello a tutti «ad abbassare i toni e a condannare episodi simili con fermezza, senza se e senza ma». Un «inaccettabile episodio di violenza e di intolleranza». Così il presidente della Camera Gianfranco Fini in un messaggio di solidarietà al presidente del Senato stigmatizza quanto avvenuto a Palazzo Madama. «Nel condannare con fermezza questo inaccettabile episodio di violenza e di intolleranza, che ha avuto come obiettivo una sede parlamentare, cuore della vita democratica del Paese, e gli uomini che in essa operano, desidero esprimere - conclude Fini - la intensa solidarietà mia personale e della Camera dei deputati, unitamente agli auguri di pronta guarigione al funzionario coinvolto negli scontri». Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, oggi è salito sul tetto della facoltà di Architettura dell'università di Roma, in piazza Fontanella Borghese, per unirsi ad un presidio di protesta di studenti e ricercatori contro la riforma universitaria. Il segretario del Pd si è fermato con i manifestanti una mezz'oretta, ascoltando le loro ragioni. A Pisa studenti hanno bloccato l'aeroporto per un'ora. L'operatività dell'aeroporto Galilei di Pisa è stata temporaneamente sospesa in seguito all'occupazione da parte di alcune centinaia di studenti universitari dei piazzali adiacenti alle piste. Gli occupanti si sono staccati improvvisamente dal corteo costituito da almeno altri 2 mila studenti e attraverso il magazzino merci hanno fatto irruzione sul piazzale. A Padova circa cinquecento tra studenti e ricercatori hanno dato vita a manifestazioni di protesta contro la riforma Gelmini, iniziative che hanno avuto diversi teatri e qualche momento di tensione. Un gruppo di manifestanti capeggiato da esponenti del centro sociale Pedro è arrivato allo scontro fisico con la polizia nel primo pomeriggio sul cavalcavia di Chiesanuova: i poliziotti con una carica di alleggerimento hanno evitato che i manifestanti organizzassero l'occupazione della ferrovia. A Torino restano sul tetto di Palazzo Nuovo i ricercatori saliti nel pomeriggio di lunedì e che hanno trascorso la notte attrezzati con coperte e sacchi a pelo. La protesta fanno sapere andrà avanti ad oltranza. La notte è stato bloccato con catene l'ingresso della palazzina Einaudi, sede di Giurisprudenza e Scienze politiche. I lucchetti sono stati rimossi nel pomeriggio. Alcuni ricercatori sono saliti per protesta sul tetto della mensa dell'Università degli studi di Perugia, in via Pascoli. I manifestanti sono una decina. Continua anche sui tetti degli edifici dell'Università di Salerno la protesta di professori, ricercatori e studenti. Studenti e ricercatori dell'Università di Sassari hanno occupato il tetto del rettorato, in piazza Università. |