Gli sprechi dell’università secondo il Miur
da
Tuttoscuola,
29.11.2010
Il ministro
Gelmini non intende subire in silenzio gli attacchi al suo ddl di
riforma dell’Università, soprattutto per quanto riguarda la
riduzione delle risorse, e passa oggi al contrattacco con
questo comunicato stampa.
“Affermare
che l’Italia spende poco per l’università è falso - afferma il
comunicato del Miur - Il nostro Paese spende molto ma lo fa
male, alimentando sprechi e privilegi non più sostenibili. Negli
anni l’università italiana non si è sviluppata attorno agli
interessi degli studenti ma rispetto a quelli dei professori, dei
rettori e di tutti coloro che, a vario titolo, sono impiegati
all’interno degli atenei. A farne le spese quindi sono stati
soprattutto gli studenti ai quali l’università dovrebbe offrire una
didattica e una formazione di qualità che consenta un ingresso
immediato nel mondo del lavoro. Allo stesso modo, l’attività di
ricerca è diventata, in alcuni casi, sempre più autoreferenziale,
perdendo di vista gli interessi strategici e le necessità di
sviluppo e di crescita del Paese”.
A riprova di
queste affermazioni, il Miur fornisce alcuni dati:
Università
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In
Italia esistono 95 università ma nel nostro
Paese si laureano meno studenti che in Cile;
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oltre
alle sedi centrali, sono state attivate più di 320 sedi
distaccate nelle località più disparate, come
Barcellona Pozzo di Gotto, Ozzano nell’Emilia, Priolo Gargallo;
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sono
attivi 37 corsi di laurea con 1 solo studente e
327 facoltà con 15 iscritti;
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nel 2001
i corsi di laurea erano 2.444, oggi sono più
che raddoppiati arrivando a 5.500. Negli altri
Paesi europei, la media dei corsi di laurea è la metà. Tra i
corsi di laurea attivati nel corso degli ultimi anni figurano:
Scienze dell’allevamento e del benessere del cane e del gatto,
Scienza e tecnologia del Packaging, Scienze della mediazione
linguistica per traduttori dialoghisti cinetelevisivi;
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le
materie insegnate nelle università italiane
sono circa 170.000, contro una media europea di
90.000. Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori
senza tener conto delle reali esigenze degli studenti,
aumentando la spesa in maniera incontrollata;
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Nessun ateneo italiano è entrato nella graduatoria delle
migliori 150 università del mondo stilata dal
Times. La prima università italiana è Bologna, al 192esimo
posto;
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negli
ultimi 7 anni sono stati banditi concorsi per 13.232 posti da
associato ma i promossi sono stati 26.000.
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Ricerca
Nell’ambito
del PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) sono stati
attivati e finanziati progetti di ricerca del tipo:
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Approccio multidisciplinare alla conservazione dell’asino dell’Amiata
(finanziamento assegnato, 55.000 euro);
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Individualità: tradizione filosofica, pensiero storico e saperi
della vita. (finanziamento assegnato, 500.000 euro);
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Vita
quotidiana delle famiglie: osservazioni etnografiche e
rappresentazioni (finanziamento assegnato, 55.000 euro);
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Ricerca
e sperimentazione di nuovi modelli e tecnologie informatiche per
la formazione a distanza dell'architetto (finanziamento
assegnato, 340.000 euro);
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Emozioni, benessere e qualità della vita (finanziato assegnato,
90.000 euro);
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Gli
effetti del pericolo e della paura sulla forma e sull’uso della
città italiana contemporanea (finanziamento assegnato,
185.924 euro).
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