L'intervento

Premiare il merito

 Pasquale Almirante La Sicilia, 21.11.2010

Fino al 2011 gli scatti di anzianità verranno riconosciuti al personale della scuola che può dunque tirare un sospiro di sollievo, benché continuino a mancare gli aumenti contrattuali legati all'inflazione. Rimane però l'incognita per il 2012 e gli anni successivi, mentre un'altra riforma epocale si appunta al petto della Gelmini che mette in campo una duplice sperimentazione: una per premiare gli insegnanti e un'altra le scuole migliori. Una ventina di scuole di Napoli e Torino dovranno decidere se accettare di assegnare a circa il 20% di colleghi che ne facciano richiesta una mensilità in più. Si dovranno poi eleggere due professori che col preside, il presidente del Consiglio di istituto, genitori e studenti dovranno vagliare il curriculum (ma tutti i docenti dovranno metterlo in rete), le schede di valutazione e le attività svolte dal docente e se nulla osta far scattare il premio.

Più complessa la valutazione, sempre sperimentale e per un triennio, delle scuole medie delle province di Siracusa e Pisa, ma solo al 15% delle quali sarà accordato un massimo di 70mila euro da parte di una commissione tecnica, composta da un ispettore e da due esperti, che, anche attraverso una serie di indicatori come i livelli di apprendimento registrati dalle prove Invalsi e calati sul contesto socio-economico e strutturale, stilerà una graduatoria per suddividere i compensi messi a disposizione del collegio dei docenti.

Questo il meccanismo dell'evento storico gelminiano che sta invece dividendo i sindacati, mentre la parola come sempre è negata ai docenti che devono accettare una forma di valutazione pericolosa, sia in rapporto al loro cosiddetto premio e sia alla scuola dove operano. Il rischio è che si stilino ambigue classificazioni di istituti, che si inneschino meccanismi ricattatori o di pressione fra commissari, dirigenti, personale, mentre l'assillo delle ricompense potrebbe seminare contrasti e sospetti fra docenti e fra consigli di classe. E non solo, ma nulla toglie che per conquistare un'altra mensilità anche il rapporto coi genitori, alunni, organi collegiali possa marciare su binari di connivenza o di compromissione, mentre la libertà di insegnamento rischia di soggiacere ai vezzeggi di chi detiene la mela della discordia che per sua natura ha semi conflittuali.