Occupazioni studentesche addio?

da Tuttoscuola, 15.11.2010

L’autunno è, per tradizione studentesca, il periodo delle occupazioni, anche se dalla fine degli anni ’90 l’introduzione del berlingueriano statuto degli studenti ha canalizzato e contenute le forme radicali di manifestazione e di protesta.

Se pur contenute nella loro intensità, le occupazioni sono ancora di moda?

In base a quanto dichiarano diversi capi d’istituto romani in un servizio giornalistico curato oggi dal Messaggero, sembra proprio che le occupazioni studentesche non siano più di moda.

L’occupazione in qualche istituto come rito di iniziazione degli studenti più giovani, ma sembra che abbia fatto il suo tempo tra i più “anziani”.

Capita ormai spesso, come dichiarano alcuni dirigenti scolastici, che nelle assemblee di istituto le proposte di occupazione siano votate da gruppi minoritari di studenti, ma bocciate dalla maggioranza dei ragazzi.

Le ragioni di questo cambio di atteggiamento?

Il merito è di diversi dirigenti scolastici che hanno saputo proporre soluzioni alternative, come, ad esempio, ore di lezione dedicate ad attività extra, riuscendo a convincere i ragazzi che occupare non serve a niente.

C’è anche il deterrente della valutazione e del rischio di perdere l’anno per troppe assenze, secondo quanto prevede il regolamento (dpr 122/2009) varato dal ministro Gelmini.

Okkupazioni addio? Qualche dirigente scolastico prudentemente consiglia di vedere cosa succederà dopo il prossimo 17 novembre, giorno dello sciopero generale studentesco: una data ‘calda’ che potrebbe far cambiare il vento.