Lunardi, gite bloccate per protesta

  di Vittorio Prestini da QuiBrescia.it, 4.10.2010

Il fatto che numerose scuole siano in agitazione non è certo una notizia in questo periodo della storia d'Italia. Non è nemmeno una notizia il fatto che ci siano numerosi malumori negli istituti bresciani, a causa dei tagli della manovra finanziaria e per la riforma del ministro Mariastella Gelmini.

Sicuramente, però, è da raccontare la decisione presa dall'assemblea sindacale dell'istituto tecnico Astolfo Lunardi di via Riccobelli, dove i professori hanno stabilito di bloccare gite scolastiche, stage all'estero e ogni tipo di attività extra scolastica - quindi anche le visite culturali di una sola giornata - fino a che non saranno chiarite una serie di questioni di tipo contrattuale.

Si tratta di una scelta che stravolge la politica della scuola per corrispondenti in lingue estere, conosciuta per aver ottenuto - unica in tutta Brescia - importanti certificazioni europee legate alle culture straniere e per aver fatto dello studio fuori dai confini nazionali un vero e proprio cavallo di battaglia con rapporti, riconoscimenti e relazioni intessute un po' ovunque in Europa e in America. Per capirne di più abbiamo incontrato alcuni docenti che ci hanno spiegato la situazione.

Una Finanziaria che taglia a man bassa

"Guadagnamo di meno e lavoriamo di più", ci ha spiegato il rappresentante sindacale unitario Massimo Mattoni, da 10 anni insegnante di geografia presso l'istituto.

"Tremonti, dopo aver tagliato 8,5 miliardi euro di risorse alla scuola, aveva detto che avrebbe utilizzato una parte di questi soldi per premiare il merito e per sbloccare gli scatti di anzianità" senza i quali un professore italiano viene privato di un'importante fetta di stipendio, a cui va sommata l'enorme perdita che la scelta del governo comporterà per la pensione dei docenti. "Con una questa mossa", ha spiegato Mattoni, "un professore medio in tre anni di carriera perderà circa 10 mila euro".

Ci sono poi altre questioni. Il taglio dei precari, l'aumento del numero di studenti per classe e, cosa che ha fatto infurirare il coordinamento dei professori del comparto linguistico-turistico, il taglio delle diarie per le gite scolastiche e gli scambi all'estero. Chi accompagna una classe in un altro paese, insomma, non riceverà alcun compenso extra al normale stipendio.

"Per carità", ha commentato Antonella Nicastro, deus ex machina di scambi e stage esteri, nonché amatissima professoressa di inglese, "il compenso del ministero copriva a malapena i pasti dei professori, ma almeno era un riconoscimento al nostro lavoro che credeteci non era fare una scampagnata sulle spalle degli studenti".

Gite e scambi, non è extrascuola

Lo scorso anno il Lunardi ha organizzato per 490 studenti una stage all'estero di una settimana. I ragazzi la mattina studiavano in una scuola privata con docenti di madrelingua. Nel pomeriggio visitavano la città in cui si trovavano, e la sera venivano riacompagnati nella famiglia in cui erano alloggiati.

"Con questo modello", ha spiegato Nicastro, "si tuffano totalmente nella cultura della nazione in cui si trovano. Lavorano sodo e imparano molto. E' un corso intensivo delle lingue che studiano in classe durante l'anno".

A scuola si insegna inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo. Ma non solo. Il pomeriggio fino all'anno scorso erano organizzati corsi di avviamento alle lingue orientali e all'arabo.

"Va aggiunto poi", ha precisato la professoressa, "che sono stati 160 gli studenti che lo scorso anno hanno fatto uno scambio con ragazzi di altre scuole europee. Siamo stati il primo istituto bresciano a creare un circuito con altre realtà e tutto questo ha richiesto un grande lavoro. Ora però abbiamo contatti ormai consolidati e serissimi. E siamo orgogliosi di aver ricevuto importanti certificazioni europee, che danno ai ragazzi attestati spendibili per il loro futuro. Qui le lingue straniere le insegnamo per davvero e con professionalità che ci viene riconosciuta da organismi privati".