Esame delle medie: un'utopia chiamata dieci Davide Pasqualetto, 8.3.2010
Nei giorni passati Tuttoscuola ha
pubblicato un articolo che sottolineava la scarsa incidenza della
prova INVALSI sul voto finale dell’esame nelle scuole medie: in
effetti, poiché il voto d’uscita sarà dato dalla media aritmetica
delle valutazioni riportate nel giudizio d’ammissione, nelle quattro
prove scritte, nella citata prova INVALSI e nel colloquio orale, la
prova INVALSI inciderà solamente per il 14% sul voto finale.
In effetti, ciò che dovrebbe
preoccupare maggiormente gli addetti ai lavori è l’esiguo peso
conferito al curriculum scolastico, pari appunto ad 1/7 del totale.
Un’altra questione di somma importanza
è data dalla procedura utilizzata per calcolare il voto finale.
Tenendo presenti considerazioni
prettamente matematiche e altre riguardanti i criteri di valutazione
dei docenti, si può ragionevolmente supporre che il voto massimo,
ossia 10, rappresenterà una vera utopia per gli studenti italiani,
ma non perché manchino eccellenze che possano valere un voto così
alto. 1 - In primis, per conseguire il voto massimo sarà necessario ottenere 10 almeno in quattro delle sette valutazioni che concorrono alla media finale, prendendo 9 nelle rimanenti tre.
2 – Al di là di considerazioni
meramente matematiche (non ci sono numeri simmetrici rispetto al 10:
in altre parole, se uno studente punta al 7 e prende 5 in una prova,
può sempre recuperarla prendendo 9 nell’altra, ma se un discente
punta al 10 e prende 8 in un compito, non può recuperare la media
prendendo 12 nel successivo!), la realizzazione di una simile
performance (quattro 10 su sette valutazioni, con 9 nelle rimanenti
tre) è virtualmente impossibile a causa delle tendenze valutative
dei docenti, i quali hanno molte difficoltà a dare 10 nelle proprie
discipline. - i docenti d’italiano difficilmente valutano un tema con un voto superiore a 8, facendo un’eccezione per un tema sontuoso, per il quale possono concedere il 9; - nel colloquio orale è improbabile che si dia 10, poiché i criteri di valutazione dell’orale sono più incerti e, per così dire, più imprecisi nella misurazione. Ad esempio, è molto diffusa la tendenza, da parte dei docenti di lettere (che spero non si sentano perseguitati), di non dare valutazioni al di sopra di 8 nelle interrogazioni, per poi essere costretti a valutare con voti più alti le prove scritte, che sono più oggettive nella loro correzione e valutazione; - infine, il curriculum scolastico. Non sono chiari, in realtà, i criteri che si seguiranno per calcolare il voto del giudizio d’idoneità, sebbene sia probabile che tale voto scaturisca dalla media delle valutazioni finali del terzo anno. Anche qui, la possibilità di prendere 10 rasenta l’impossibile: molti docenti, infatti, non ammettono nemmeno l’esistenza del 10, in altri termini non prevedono neppure la possibilità di dare una simile valutazione in pagella; conseguentemente, uno studente con una pagella stratosferica potrebbe al massimo ambire ad un 9 come voto d’idoneità. Alla luce di quanto sopra riportato, l’unica possibilità per un discente di conseguire il voto massimo è quella di prendere 10 in tutte le altre prove, ossia in quella di matematica (che non è, come per il tema d’italiano, soggettivamente o arbitrariamente valutabile), d’inglese, di seconda lingua e nella prova INVALSI. Un minimo errore, anche un solo 9 in una delle prove sopraccitate, renderebbe impossibile uscire dalle scuole medie con 10. Concludendo, si possono fare tre considerazioni: - è auspicabile una riflessione importante sulla valutazione, nella scuola Media ma anche in quella superiore, in modo tale che tutti i docenti utilizzino l’intera scala di voti, permettendo così una valutazione globale corretta e non falsata, come accade nella maggior parte dei casi; - attendendo il raggiungimento del sopraccitato (e forse chimerico) obiettivo, è consigliabile che il Ministero preveda un bonus da assegnare negli esami delle medie (come peraltro accade alle superiori …), affinché la Commissione esaminatrice possa sanare i problemi precedentemente illustrati; altrimenti, sarebbe più onesto parlare di valutazione finale in noni, e non in decimi; - infine, bisogna interrogarsi sulla reale necessità di sottoporre i ragazzi di Terza Media ad un esame che prevede ben sei prove, tutte espletate nel giro di dieci giorni, mentre i colleghi più grandi delle superiori debbono affrontarne “appena” quattro. |