Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità

dl Segretario Nazionale Dino Di Tullio, SFIDA 14.3.2010

La Sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 26 febbraio u.s.,  dichiarando “ l’illegittimità costituzionale” dei commi 413 e 414 della legge finanziaria n. 244 del 2007, ha finalmente  ristabilito quella “eguaglianza sostanziale” realizzata  nel  momento in cui la Repubblica, dopo anni di lavoro  e di attenzione “normativa” verso le fasce più deboli, aveva messo in campo tutte quelle iniziative volte a rimuovere  gli “ostacoli prodotti dal deficit”,  vanificate  però da interventi normativi volti alla salvaguardia del Bilancio Statale.

Il Sindacato SFIDA, in questi anni ha più volte cercato un dialogo con il Ministro dell’Istruzione, suo malgrado, però si è visto costretto a ricorrere ai Giudici per avere riconosciuto un Diritto acquisito ma negato.

SFIDA ha dovuto constatare che su una normativa, volta prima all’inserimento, successivamente all’integrazione e all’inclusione delle persone con disabilità nel tessuto sociale attraverso un Progetto di Vita condiviso,  hanno avuto il sopravvento le ragioni economiche; il Ministro, che avrebbe dovuto fungere da garante e  salvaguardare il Diritto all’istruzione  degli alunni con disabilità in base alle “effettive esigenze” rilevate, ha preferito NON dare ascolto “all’urlo silenzioso” di quei genitori costretti a riportare a casa i loro figli perché la scuola non è stata in grado di garantirgli il Diritto allo studio disattendendo  quanto stabilito dalle  certificazioni (DF, PDF, PEI) e dai gruppi (GLHI)  preposti istituzionalmente.

Le Istituzioni  preposte non hanno avuto la voglia, o forse la forza, di “curare” quei ragazzi e quelle famiglie che credevano di avere dei Diritti costituzionalmente garantiti. E’ stato più semplice trincerarsi dietro i ruoli istituzionali, affrontare contenziosi  consapevoli di soccombere, ma certi che il risparmio che ne sarebbe derivato per le casse dello Stato sarebbe stato maggiore rispetto ad un intervento normativo che però avrebbe ristabilito lo stato di Diritto delle Persone con disabilità.

Oggi, alla luce di questa Sentenza, il Sindacato SFIDA dice NO a leggi calate dall’alto che salvaguardano il Bilancio dello Stato,  creano un divario insormontabile tra coloro che elargiscono normativa e disposizioni senza conoscere  e considerare le “effettive esigenze” di chi vive la disabilità.

CHIEDE

 Un intervento tempestivo del Ministro che stabilisca criteri e modalità indispensabili alle Istituzioni periferiche per la  definizione e la richiesta  degli organici di sostegno (diritto e fatto) per l’anno scolastico 2010/2011 aderenti alle “effettive esigenze rilevate”.

RAMMENTA

 Che solo un’inversione di rotta e una presa di posizione ferma da parte del Ministro può  evitare ulteriori e futuri contenziosi alle famiglie e consentire agli alunni con disabilità una reale inclusione nella scuola  e  far sì che si passi dal “principio di eguaglianza formale” a quello “sostanziale”, in modo che quanto stabilito nella Legge Quadro, nelle norme successive sulla disabilità,  nelle Linee Guida sull’Integrazione Scolastica e  nella Sentenza della Corte Costituzionale, possano trovare reale applicazione al fine di  ristabilire quello stato di Diritto per anni fortemente  cercato e realizzato,  ultimamente leso e dimenticato.