tra i
banchi - Gli insegnanti «puniscono»
Prende 5 in condotta, rispedito in Russia
Insufficienza in comportamento solo per l’1%
degli alunni veneti di Silvia Madiotto da Il Corriere del Veneto, 2.3.2010 VENEZIA — Se nel resto d’Italia gli studenti col 5 in condotta sono stati 63 mila, il Veneto può dirsi soddisfatto per il comportamento in aula dei propri giovani: sono meno dell’1% del totale. I dati del primo quadrimestre sono stati diffusi dal ministero dell’Istruzione: le insufficienze hanno subìto un’impennata del 21% rispetto ai 52.344 voti negativi dello scorso anno. Ma il dato nazionale (una media spalmata tra tutte le regioni) non trova riscontro nelle province venete. E anzi, agli sporadici 5 in pagella fa eco una classe trevigiana di 21 ragazzi tutti col 10 in condotta. A qualcuno dei più indisciplinati è toccata una punizione esemplare: uno studente è stato rispedito in Russia per un 5 in condotta, anche se in pagella aveva la media dell’8. Victor, lo chiameremo così, è tornato con un biglietto di sola andata alla madrepatria. Lo ha rispedito a casa la famiglia, perché all’inizio di febbraio era stato sospeso: aveva rubato dal portafogli del professore. Quel giorno il ragazzo ha confessato subito, mettendo sul tavolo della preside 500 euro in una banconota di unico taglio. E così si è ritrovato con una denuncia per furto a 16 anni e la sua carriera scolastica, da primo della classe, è stata compromessa per sempre. Senza appello. Una delle tante storie che si celano dietro un 5 in condotta. E’ capitato in una terza superiore all’istituto Ruzza di Padova. Una scuola esempio per l’integrazione: «Le famiglie chiedono messaggi forti per i figli — spiega la preside Luisa Tinti — e al posto delle sospensioni facciamo fare attività di volontariato o di pulizia della scuola. Ma noi ci siamo sempre per aiutare i ragazzi a completare il loro percorso di studi e farli arrivare al mondo degli adulti». All’istituto tecnico industriale Rossi di Vicenza ci sono stati due 5 in condotta, assegnati a uno studente che ha offeso con parole razziste un compagno straniero e ad uno che ha aggredito un ragazzo in pullman. Nonostante i singoli casi, il Veneto fa storia a sé. Nel Nord Est le scuole in cui sono state rilevate insufficienze sono 309 (meno del 5% del totale) e gli studenti insufficienti nel comportamento 2.556: 248 di loro non hanno ottenuto la sufficienza solo in condotta, riportando nelle altre materie voti dal sei in su. A guardarle semplicemente così, queste cifre, sono alte: il 5 si dà solo agli alunni recidivi, violenti, che in classe tengono un atteggiamento negativo nei confronti dei docenti e dei compagni. E prima di assegnarne uno il Consiglio di classe ci pensa molto bene. Ma i duemila indisciplinati fanno del Veneto una delle regioni più rigorose e rispettose del regolamento d’istituto: sono meno dell’1% del totale. I 5 in condotta sono molto isolati, quanto gli alunni dietro le cifre. «Non ci sono dati allarmanti — conferma Franco Venturella, dirigente dell’Ufficio scolastico di Padova —, ma questi numeri ci devono far prendere coscienza di come la scuola sia sintomo di una società che non ispira comportamenti consoni al rispetto delle norme, ad essere consapevoli dei diritti e dei doveri». Dall’altro lato della pagella, per così dire, c’è Treviso. Al liceo classico Canova di 5 in condotta non s’è vista neanche l’ombra. Non sono stati assegnati nemmeno dei 6, e i 7 sono proprio una manciata. E la preside Alfea Faion con altrettanto entusiasmo annuncia: «In una classe i docenti hanno deciso, all’unanimità, di dare 10 in condotta a tutti gli studenti, per premiare il loro comportamento e il loro rendimento». La terza F, a quattro mesi dal diploma, ha ricevuto un incoraggiamento non da poco. Loro, i maturandi, non se l’aspettavano, e hanno accolto la notizia come un successo di gruppo. «Non abbiamo fatto niente di particolare, siamo stati diligenti e attenti durante le lezioni — commenta Francesco Mattia, rappresentante di classe —. Non ci sono furbate, ma solidarietà fra compagni, e chi va meglio in una materia dà una mano a chi è rimasto indietro». E la pioggia di 10 sentono di essersela meritata: «L’indole e l’attitudine di ognuno di noi è diversa, e c’è chi prende voti più alti e chi meno. Ma tutti ci mettiamo lo stesso impegno». |