Il ministero studia lo scenario problematico
aperto dalla "riforma" Gelmini.
Scuola, "espulsioni" da tremila classi Salvo Intravaia, la Repubblica 19.3.2010
Un alunno di origine straniera
accompagnato dalla madre in una scuola di Roma Una circolare dello scorso mese di gennaio, spiegano da viale Trastevere "fornisce le linee guida sulle modalità di composizione delle classi in presenza di alunni stranieri, ponendo un tetto del 30 per cento di alunni con cittadinanza non italiana per singola classe". Così, in vista della prima applicazione "graduale di tale provvedimento dal prossimo anno" scolastico, al ministero hanno deciso di valutarne sulla carta l'impatto. Le classi che quest'anno fanno registrare una presenza di alunni di origine straniera superiore al 30 per cento sono oltre 10mila: 7.279 nella primaria e 3.122 nella scuola media. Il record assoluto tra le regioni è della Lombardia dove il limite del 30% è superato in 2.955 classi. Il ministro ha precisato, in un secondo tempo, che nel calcolo della percentuale devono essere inclusi solo i ragazzi di cittadinanza straniera non nati in Italia. Di conseguenza, il numero delle classi interessate dal "taglio" si riduce a poco meno di 3.000: 2.893 per la precisione, 641 delle quali in Lombardia. Ma già dal prossimo anno, con le prime classi della scuola primaria e secondaria di primo grado arriveranno i problemi per gli alunni nati oltre confine e per le loro famiglie. Cosa dovranno fare i genitori di uno di questi bambini se la scuola più vicina a casa comunicherà loro che la quota massima di alunni non italiani per classe è già stata raggiunta? E, soprattutto, quando la scuola comunicherà a mamma e papà che in quell'istituto non c'è posto per il loro bambino? |