Per il diritto allo studio dote di 729 milioni

 a cura di Francesca Barbieri, Francesca Barbiero e Chiara Bussi
 
Il Sole 24 Ore, 22.3.2010

Meno stato più regioni. Mentre le scuole lamentano pesanti difficoltà a far quadrare i bilanci, la politica dei tagli "centrali" non risparmia neppure il diritto allo studio. Il calo dei finanziamenti statali per il 2009 è stato infatti del 14% del bugdet complessivo: 35 milioni in meno a disposizione per le borse di studio legate al reddito, mentre inalterato è rimasto il fondo per i libri di testo.

Gli enti sul territorio, viceversa, hanno messo mano al portafoglio aumentando i budget destinati per contributi al merito e al reddito, trasporti scolastici, mense e libri di testo. Per un effetto finale pari a una dote per il diritto allo studio di 729 milioni: in tutto dalle casse dello stato ne sono usciti 223 che si affiancano al ben più ricco assegno regionale da 506 milioni, il 26% in più rispetto al 2008.

Intanto, chiuse le iscrizioni a elementari e medie e a pochi giorni dalla scadenza del termine per prenotare un banco alle superiori, in alcune regioni sono già aperti i bandi per chiedere contributi alle spese del prossimo anno scolastico.

I finanziamenti statali...

Ogni anno il ministero dell'Istruzione mette a punto un piano di riparto delle risorse alle regioni che a loro volta le distribuiscono ai comuni per l'assegnazione alle famiglie. Se nel 2007 e nel 2008 la torta era sempre stata la stessa, un anno dopo la sforbiciata si è abbattuta pesantemente su Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Tutte regioni a statuto speciale che hanno visto svanire gli effetti positivi della compensazione dei fondi dal 2006 al 2008 in seguito a una sentenza della corte costituzionale (si veda l'articolo in basso).

Nonostante la flessione del 13% la Campania si conferma al primo posto per fondi assegnati, quasi 38 milioni. Nelle Marche «il taglio delle borse di studio statali - lamenta l'assessore all'Istruzione Stefania Benatti - non tiene conto della grave situazione economica che sempre più famiglie stanno attraversando a causa della perdita del lavoro di almeno un componente». Per quest'anno la regione stima un aumento delle domande che già nel 2008/09 sono state quasi 20mila, pari al 9,9% degli studenti marchigiani.

...e quelli regionali

In Emilia Romagna, dove la quota statale è scesa dell'11%, c'è stato l'intervento della regione con un'iniezione di tre milioni e mezzo. «Abbiamo deciso di concentrare le risorse - spiega l'assessore Giovanni Sedioli - sulla fascia di reddito più bassa». A parte la Lombardia che contribuisce per quasi un terzo ai fondi regionali complessivi, il Piemonte sborsa 71 milioni per il diritto allo studio, con un focus particolare sugli assegni per l'iscrizione e la frequenza. Il bando per chiedere il contributo scadrà il 30 aprile. Una nota positiva per le casse delle scuole piemontesi è il contributo di un milione di euro stanziato per allargare l'offerta formativa in classe: l'assessorato all'istruzione della regione ha deciso di potenziare competenze scientifiche, educazione alimentare, approfondimento dello studio delle lingue comunitarie e formazione del personale della scuola dell'infanzia.

Doti e dintorni

Da Nord a Sud, prende campo anche il sistema delle "doti": un meccanismo con cui la regione riconosce un budget alle famiglie da spendere per il diritto allo studio dei figli assegnato in base al reddito o al merito.

La Lombardia ha fatto da apripista (si veda l'articolo più sotto) seguita da Veneto e Sicilia. Nel Veneto il 31 maggio scade il bando per assegnare 9,5 milioni di risorse per il buono scuola, a copertura delle spese di iscrizione e frequenza per gli studenti delle scuole paritarie, mentre ci sarà tempo fino all'autunno per la richiesta del buono trasporto, libri e borse di studio per tutti gli alunni delle scuole del Veneto. Il budget complessivo supera i 22 milioni di euro.

La Sicilia, invece, concede un buono scuola fino a 1.500 euro per gli iscritti alla scuola dell'obbligo, spendibile per coprire parte delle spese di iscrizione, trasporto e ristorazione. Per questa iniziativa la regione ha già messo sul piatto oltre 14 milioni di euro.