Le casse scolastiche sono alla frutta? da TuttoscuolaNews N. 433, 22.3.2010 Si racconta che l’asino di Buridano, dopo essersi abituato a mangiare sempre meno, sia morto proprio quando il suo padrone pensava di risparmiare anche quella unica manciata giornaliera di fieno con la quale l’animale aveva dovuto adattarsi per sopravvivere. La scuola statale italiana, complice la congiuntura economica, complice l’andamento dei conti dello Stato, complice una tendenza ad incrementare il risparmio sul sistema educativo che si va consolidando da parte dei ministri dell’economia e delle finanze, sembra essersi messa sulla strada dell’asino di Buridano. Per fortuna il “fieno” lo stanno assicurando, fin che dura, i contributi più o meno spontanei e più o meno consistenti da parte delle famiglie, ma il sistema non potrà continuare a lungo in questa emergenza finanziaria, senza che venga compromesso con il funzionamento, anche l’autonomia delle istituzioni scolastiche. Siamo appena al primo trimestre dell’esercizio finanziario del 2010 e già le casse scolastiche risultano vuote, in attesa di finanziamenti che, quando arrivano, sono ridotti ai minimi termini. Le stesse supplenze vengono assicurate quando si può. Dai numerosi documenti che arrivano dalle scuole e dai dirigenti scolastici emerge una situazione davvero critica, senza considerare i crediti che gli istituti vantano nei confronti dello Stato e dei quali si fa fatica a tenere il conto e ad avere importi attendibili. Siamo alla frutta – dicono diverse scuole che, per dimostrarlo, hanno inscenato la protesta della carte igienica, perché, a loro dire, mancano i soldi per comprare anche quella. A Milano, Bologna e in altre città, proprio per protestare contro la riduzione dei finanziamenti, sono state messe in atto davanti agli uffici scolastici manifestazioni con rotoli di carta igienica. |