Scuola senza soldi, è polemica:
«Dal ministero soltanto briciole»
I presidi: aiuti per non chiudere
da
Il Messaggero,
26.3.2010
ROMA - Le
scuole non ha un soldo in cassa e per tirare avanti chiedono aiuto
alle famiglie. Una prassi che il ministro Gelmini boccia
giudicandola
«lamentosa e tante volte ingiustificata». Per il prossimo anno
il ministero stanzierà 10 milioni di euro per le spese ordinarie,
una cifra che i presidi ritengono «irrisoria, insignificante e
inutile». Se le scuole chiedono contributi alle famiglie è perché
sono al collasso, spiegano i dirigenti. Con il finanziamento
annunciato dal Ministero, considerando che in Italia le scuole sono
circa 10.500, a ogni istituto arriverà più o meno 1.000 euro.
Troppo poco, per i presidi. «Una
scuola con 800, 1.000 alunni e 150 unità di personale con 80 euro al
mese ci fa ben poco. E dunque, anche se fosse vero l’impegno del
ministro a stanziare quella cifra, le scuole dovranno continuare a
chiedere soldi alle famiglie per senso di responsabilità e per non
chiudere», sostiene il presidente dell’associazione presidi Giorgio
Rembado. Oppure continuare ad arrangiarsi come già tanti istituti
fanno: affittando le aule per set cinematografici, le palestre o i
laboratori di informatica a esterni oppure affidandosi alle
lotterie.
«Le scuole pubbliche sono al fallimento»,
attacca Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd. «Quando
il presidente dell’associazione nazionale presidi dichiara che le
scuole dovranno continuare a chiedere soldi alle famiglie per non
chiudere, non lo fa per allarmismo, ma perché - osserva l’esponente
del Pd - i 10 milioni di euro promessi dalla Gelmini sono briciole,
di fronte agli enormi tagli con cui il governo ha costretto presidi
e insegnanti a elemosinare soldi dagli alunni perfino per comprare
la carta igienica». Secondo Francesca Puglisi è «un fallimento
programmato consapevolmente dal governo, perché quella che deve
passare è l’idea che andare a scuola sia un privilegio, non un
diritto».
E l’onorevole Giovanni Bachelet, presidente
del Forum istruzione del Pd: «La cifra promessa dal
ministro è almeno cento volte inferiore a quella che servirebbe per
risanare i bilanci in rosso delle scuole. Se ci sono istituti che
ricorrono alla lotteria per raccogliere fondi, vuol dire che siamo
in una situazione da terzo mondo. All’emergenza che i presidi devono
affrontare ogni giorno si aggiunge la beffa del rimprovero della
Gelmini perché chiedono contributi alle famiglie. La situazione è
drammatica».