Scuola, guerra di cifre tra Gelmini e Pd:
«Boom di 5 in condotta». «Dati taroccati»
di Anna Maria Sersale Il Messaggero,
9.3.2010
ROMA (9 marzo) - Scontro sul cinque in condotta. Adottato per
restituire serietà alla scuola e dare ai professori un’arma contro
studenti violenti, bulli e vandali, il cinque è diventato materia di
scontro politico. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha
detto che gli studenti con l’insufficienza (che può anche portare
alla bocciatura) sono aumentati del 32%. Un boom. L’opposizione,
invece, con la parlamentare Manuela Ghizzoni del Pd in testa,
sostiene che il ministero avrebbe «enfatizzato i dati negativi e
nascosto quelli positivi» diffondendo «dati taroccati» per «avallare
l’idea che la scuola pubblica stia fallendo la propria missione e
che è pertanto legittimo ogni intervento teso a manometterla». Per
la Ghizzoni è stato esagerato anche l’incremento delle
insufficienze, che a suo giudizio «si attesta sullo 0,8%, ben
lontano dal 2% tanto strombazzato dal ministero». Dura la replica
della Gelmini: «L’aumento delle insufficienze in condotta, già
annunciato in precedenza, è pienamente confermato dal procedere
della rilevazione».
Ma vediamo i fatti. Il 28 febbraio Viale
Trastevere dirama i risultati degli scrutini del primo
quadrimestre delle scuole secondarie di I e II grado. I dati
riguardano l’85% delle medie e l’80% delle superiori e rivelano che
63.525 studenti delle secondarie di I e II grado avevano riportato
un voto insufficiente nel comportamento. La rilevazione è
proseguita. Oggi si riferisce al 94% delle medie e all’85% delle
superiori. Ebbene, secondo gli ultimissimi dati diffusi ieri dal
ministero gli studenti con il 5 in condotta sono passati da 63.525 a
69.204, rispetto ai 52.344 dell’anno precedente, con un incremento
del 32%. «La rilevazione - informa il ministero - non è ancora
conclusa, il dato quindi è destinato ad aumentare ulteriormente». Il
ministero definisce quindi «destituite di ogni fondamento» le
dichiarazioni di alcuni esponenti del Partito Democratico, secondo
cui le insufficienze sarebbero in calo. «Non si comprende perché -
si legge nella nota ministeriale - siano state pronunciate
affermazioni false, confondendo l’oggettività con la propaganda
politica». La Ghizzoni insiste: «La Gelmini ha fornito una distorta
interpretazione degli esiti del primo quadrimestre. I dati del
ministero, comparati con i risultati degli scrutini dello scorso
anno, dimostrano in realtà che le insufficienze nelle singole
discipline nella scuola media sono nettamente in calo (-1,7%), come
peraltro i 5 in condotta». Per Viale Trastevere, invece, alle medie
gli studenti con 5 in condotta quest’anno sono 18.693, rispetto ai
18.033 del 2008-2009.
Quanto al cinque in condotta parlando con
le scuole si scopre che ne fanno un uso a macchia di
leopardo. In alcuni dei maggiori licei romani, per esempio, non ne è
stato dato neppure uno. Dice Clara Rech, preside del classico
Augusto: «Né l’anno scorso, né quest’anno abbiamo fatto ricorso al
cinque». Stesso discorso lo fa Emilia Marano, preside dell’Albertelli:
«I ragazzi sono stati bravi, niente cinque. Certo, nelle materie le
insufficienze non mancano, il problema vero non è la condotta degli
studenti ma la scarsità dei fondi per organizzare il recupero».
«Niente cinque anche al liceo Giambattista Vico di Napoli», afferma
la preside Clotilde Paisio. Ma all’Istituto tecnico Euclide di Bari,
invece, i cinque sono fioccati: «Ne abbiamo dati una ventina, non in
chiave punitiva - sostiene il preside Vincenzo Fiorentino - ma per
dare un messaggio educativo, come stimolo a comportamenti
responsabili, perché gli studenti imparino a rispettare la scuola,
mostrando impegno e partecipazione».