Sintomo di maggiore serietà, o del fallimento della scuola?
Polemiche sui 5 in condotta e i voti bassi

da Tuttoscuola, 1.3.2010

Sulla pioggia di cinque in condotta al primo quadrimestre il ministro Gelmini non si scompone: "vuol dire che la scuola torna a pensare che sia fondamentale anche la valutazione del comportamento", sostiene in un'intervista rilasciata oggi al tg di Italia 1.

Quanto alle tante insufficienze nelle principali materie (matematica in primis, ma anche italiano e inglese), il ministro pensa che "possono comunque essere recuperate tranquillamente nel secondo quadrimestre. Quindi è meglio focalizzare da subito i problemi, piuttosto che dare il 6 politico a tutti e poi constatare che nei test internazionali la scuola italiana occupa sempre di più i posti bassi della classifica. Una scuola che promuove tutti è una scuola che rinuncia a educare anzi che non ha un progetto educativo".

Per nulla d'accordo di dichiara la capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni, che chiede che Mariastella Gelmini riferisca immediatamente in Commissione: "La ministra, invece di evocare fantasmi sessantottini come il 6 politico, farebbe comunque meglio ad adoperarsi per una scuola di qualità, garantendo le risorse per l'aggiornamento degli insegnanti e l'innovazione didattica". E invece, chiede polemicamente Ghizzoni, "un Ministro all'istruzione (un tempo pubblica) che non mostra interesse per la crescita dei livelli di apprendimento di tutti i ragazzi sta assolvendo al proprio dovere?".

Anche il CGD (Coordinamento Genitori Democratici) esprime ''profonda preoccupazione di fronte ai dati diffusi dal ministero dell'Istruzione: l'elevato numero di insufficienze riportate dagli studenti italiani nel primo quadrimestre non può che testimoniare un insuccesso formativo della scuola italiana".