Obama annuncia la riforma:
l’ultima parola spetterà a livello locale

di A.G. La Tecnica della Scuola, 14.3.2010

Il presidente degli Stati Uniti ha detto di voler rivedere in modo drastico la discussa legge sull'istruzione “No Child Left Behind”, in vigore dal 2001, sostituendola con un ambizioso progetto relativo a tutto il comparto istruzione: i cambiamenti effettivi dovranno essere realizzati dagli Stati, dagli istituti e dai distretti.

La promessa riforma dell’istruzione statunitense, uno dei punti cruciali del programma del presidente americano Barack Obama, si appresta ad entrare nel vivo: l’annuncio è stata fatto dallo stesso presidente attraverso uno dei periodici discorsi emessi in diretta radio e via internet.

Obama ha detto di voler rivedere in modo drastico la discussa legge sull'istruzione “No Child Left Behind”, in vigore dal 2001, sostituendola con un ambizioso progetto relativo a tutti gli ordini di scuola sino all'Università e che prepari le generazioni future al mondo del lavoro del 21esimo secolo. Washington non avrà però un ruolo dominante, perché si limiterà a fissare i “paletti”, a gettare le basi della riforma.

Obama ha spiegato che il Governo federale avrà "un ruolo centrale nell'incoraggiare le riforme e gli alti standard di cui abbiamo bisogno, ma i cambiamenti effettivi dovranno essere realizzati dagli Stati e dalle scuole locali e distrettuali. E' vero – ha continuato - abbiamo alzato l'asticella. Ma abbiamo anche dato agli addetti ai lavori una certa flessibilità per raggiungerla".

L’autonomia decisionale è probabilmente il tassello centrale della riforma. Spetterà, infatti, ai singoli Stati prendere le decisioni ultime. Si tratta di scelte, come da tradizione statunitense improntate alla concorrenza e quindi in molti casi decisamente scomode, che incideranno direttamente sul futuro di molti istituti. "Con queste linee-guida - ha sottolineato Obama - le scuole che raggiungeranno l'eccellenza o che mostreranno reali miglioramenti saranno premiate e i distretti locali saranno incoraggiati ad apportare cambiamenti nelle scuole".