ALMALAUREA

Laureati sempre più disoccupati

Colpiti anche i corsi forti come ingegneria

 La Stampa, 18.3.2010

ROMA
Lievita sensibilmente la disoccupazione tra i laureati triennali d’Italia, passando dal 16,5% dell’anno scorso all’attuale 22%. Un dato critico, sul quale pesa l’assioma che il laureto triennale sia«meno preparato perché ha studiato di meno».

La situazione, però, non migliora al crescere della preparazione visto che la disoccupazione cresce anche fra i laureati magistrali, quelli che «hanno studiato di più»: dal 14% al 21%, e fra gli specialistici a ciclo unico (medici, architetti, veterinari), passando dal 9% al 15%.

I dati, preoccupanti e desolanti, emergono dal nuovo rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani presentato nella sede della Crui. La tendenza alla disoccupazione si registra indipendentemente dal percorso di studio: va male anche fra quelli tradizionalmente più solidi come quelli ingegneristici. E indipendentemente dalla sede dove si è studiato, la disoccupazione si estende anche ai laureati a tre ed a cinque anni dal conseguimento del titolo.

A un anno dalla laurea ci sono segnali di frenata nell’occupazione in tutti i tipi di laurea. Il tasso di occupazione risulta, ad un anno, pari al 62% tra i laureati di primo livello: un valore nettamente più alto rispetto a quello rilevato tra i colleghi di secondo livello, che è infatti del 45,5% tra gli specialistici e del 37% tra quelli a ciclo unico.

Il minor tasso di occupazione rilevato tra i laureati specialistici risente almeno in parte del fatto che si tratta ancora delle prime leve di laureati, per definizione migliori dunque più propensi a proseguire gli studi. Infatti, mentre le performance di studio dei laureati di primo livello sono oramai stabilizzate, i laureati specialistici presentano esiti di studio che dimostrano inequivocabilmente come la fase di transizione, per loro, sia ancora in atto.