Abravanel: la qualità della scuola A.Ser. Il Messaggero, 9.3.2010 ROMA (9 marzo) - «Abravanel, il cinque in condotta è un segnale di scuola che funziona, seria, rigorosa, o, invece, è un segnale di fallimento?».
«A mio parere è un dibattito inutile, questo sul cinque in condotta.
Discutiamo del tema sbagliato, non importa sapere se e quanto è
aumentato il ricorso alle insufficienze in condotta. Stiamo
assistendo a una querelle che è emblematica del disinteresse per la
scuola pubblica italiana, sia da parte della maggioranza che
dell’opposizione. Tornare a dare il voto per la disciplina ha un
senso ma non risolve nulla del problema spaventoso che riguarda la
scuola italiana e quindi il Paese». Roger Abravanel, autore di
“Meritocrazia, quattro proposte concrete per valorizzare il talento
e rendere il nostro Paese più ricco e più giusto” (Garzanti),
interviene sulla disputa del giorno.
«Dobbiamo valutare la scuola e gli studenti dovremmo utilizzare i
test, per misurare la capacità di comprensione dei nostri ragazzi
dal momento che le verifiche Ocse-Pisa hanno dimostrato che la
nostra scuola va malissimo, soprattutto al Sud. Nel problem solving,
ossia nel ragionare anche di tipo pratico, nell’uso dei numeri per
comprendere grafici o altro, o nella lettura, i nostri studenti si
sono dimostrati un disastro. Verso i test nazionali e standardizzati
abbiamo infinite resistenze, la sinistra è notoriamente contraria,
mentre la destra si concentra sui tagli».
«Il rendimento degli alunni permette di misurare la qualità degli
insegnanti, ecco perché i sindacati si schierano contro, temono i
licenziamenti. Però sbagliano, valutare i ragazzi, e quindi i loro
insegnanti, può servire a formare meglio i docenti. Comunque per i
test qualche cosa si muove. Ho proposto al ministro una iniziativa
intitolata “Pqm”, Progetto qualità e merito”. «Lo chieda alla Gelmini, per parte mia posso dire che con un gruppo di docenti abbiamo selezionato 450 scuole medie, al primo anno abbiamo fatto test per la matematica, guidati da professori della materia. Questi professori sono stati distaccati per insegnare agli insegnanti ad insegnare meglio. A maggio ripeteremo i test. La scuola ha un valore strategico, questo è importante, non la querelle sul 5 in condotta». |