il 22 giugno la prima prova scritta

Ammissione, crediti, date
Le tappe verso l'esame

Giuseppe Tesorio Il Corriere della Sera, 27.5.2010

Ultime settimane di scuola, poi l’ammissione, il primo risultato (il punteggio guadagnato con i voti degli ultimi tre anni), la «notte prima dell’esame». Che non è più di «maturità», scomparsa da tempo, ma un più distaccato «esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado» . Si vede che gli studenti maturano prima, o molto dopo. Da 11 anni (il primo storico cambiamento avveniva nell’anno scolastico 1998-1999), l’esame di maturità (ma sì, continuiamo a chiamarlo così) è oggetto di continui aggiustamenti, modifiche, stravolgimenti annunciati, smentiti, rimandati. Ogni anno una novità, quasi sempre ad anno scolastico in corso, senza grandi conseguenze. Anzi nessuna, poiché il numero dei diplomati è sempre lo stesso, zero virgola in più, zero virgola in meno.

LE DATE - Quest’anno, nell’ordinanza ministeriale n. 44, del 5 maggio 2010 (praticamente il “libretto di istruzioni”, che ogni anno aggiorna presidi e professori), c’è una sola grossa novità e riguarda l’ammissione. Il resto è un semplice adeguamento alle normative approvate con il riordino della scuola superiore voluto dal ministro Mariastella Gelmini. La prima prova d’esame è fissata per martedì 22 giugno, alle 8.30, con lo scritto di italiano; la seconda e la terza prova si terranno, rispettivamente, mercoledì 23 e venerdì 25 alla stessa ora. Gli orali potranno cominciare da lunedì 28 giugno e proseguiranno fino al 10-15 luglio.

PRIVATISTI - I «privatisti» potranno sostenere gli esami a condizione, ricorda l'ordinanza, che abbiano superato «l'esame preliminare», tolto per una dimenticanza del legislatore nei due anni precedenti, e programmato nelle ultime settimane di maggio. In questo esame preliminare, i candidati esterni dovranno riportare la sufficienza in tutte le materie. Viene anche confermata la stretta sui cosiddetti «ottisti», gli studenti del penultimo anno che accedono alla maturità per merito: da quest’anno, lo potranno fare solo se hanno riportato «non meno di otto decimi in ciascuna materia» nel penultimo anno e «una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti». Sarà più difficile anche ottenere la lode: potrà essere attribuita a chi ottenuto non solo l'otto in tutte le materie (condotta compresa), ma anche il massimo credito possibile per l'ultimo anno e il punteggio massimo in ogni prova d'esame, tutto all'unanimità.

AMMISSIONE - Saranno ammessi agli esami di Stato soltanto gli studenti che, nello scrutinio finale, abbiano «conseguito una votazione non inferiore a 6 in tutte le materie e in condotta»: è questa la novità più grossa. Un giro di vite annunciato da tempo, voluto lo scorso anno e poi rimandato per opportunità oggettive (era stato presentato ad anno scolastico già iniziato). L'obbligo della sufficienza in ogni disciplina al posto della media del sei, utilizzata fino all'anno scorso. Introdotto dal Dpr 122 del 22 giugno 2009 e precisato dalla circolare n.85 del 15 ottobre 2009, l’articolo 2 dell'ordinanza parla chiaro e invita tutti ad attuare la norma. Anche se. Anche se rimane la possibilità del vecchio «voto di consiglio», espressa poche righe più sotto nello stesso articolo. Il consiglio di classe può deliberare l’ammissione anche a maggioranza, quindi anche in presenza di insufficienze. Comunque, è prevedibile una valutazione più rigorosa da parte dei docenti, che porterà ad un incremento del numero dei bocciati, anche se in misura notevolmente più bassa rispetto alle situazioni reali. Basta confrontare i dati che il ministero ha diramato a febbraio, sui risultati del primo quadrimestre (72% di insufficienze, circa un 60% nelle classi terminali) con quelli registrati dalle singole scuole nei «pagellini» di metà secondo quadrimestre, dove persistono ancora moltissime insufficienze: almeno un 36% di studenti con più di due materie “sotto”. E’ logico, quindi aspettarsi la stessa cifra alla fine dell’anno.

CREDITI - Il primo traguardo è il credito scolastico, cumulato nel triennio. Lo inventò l’allora ministro Luigi Berlnguer, per premiare la carriera più o meno brillante degli studenti, sulla base della media dei voti finali. Giusto il tempo del rodaggio e già cambia il “peso” del credito con il ministro Giuseppe Fioroni che innalzò il punteggio, portandolo da 20 agli attuali 25 punti(i 5 punti in più sono stati tolti al punteggio massimo del colloquio, che quindi scende da 35 a 30). Anche il voto di condotta concorre – per la secondo anno – alla media dei voti per l’ammissione (e al credito).