S F I D A

COMUNICATO STAMPA

Disabili Abilità Diverse,
"stessa voglia" di Scuola...

 da SFIDA, Messina 3 maggio 2010

La Seconda Sezione del TAR di Catania, in data 21 aprile 2010, si è pronunciata in merito a sette ricorsi sul reintegro delle ore di sostegno presentati per alunni con disabilità residenti in Provincia di Messina. I ricorsi sono stati depositati a fine novembre 2009, solo oggi le ordinanze positive reintegrano le giuste ore ai sette alunni.

Stesso iter per cinque famiglie del messinese costrette a ricorrere, dopo che il Tar di Catania aveva rigettato i ricorsi, al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo. In data 8 aprile 2010, il CGA ha accolto i cinque ricorsi ritenendo valide e legittime le richieste delle famiglie sostenute nella loro battaglia dal legale di SFIDA avv. Nuccia TORRE.

Il Sindacato SFIDA, nell’apprendere l’esito favorevole delle dodici ordinanze, constata con grande amarezza che esse sono state emesse ad anno scolastico quasi concluso con gravi ripercussioni sull’integrazione scolastica di questi ragazzi. Nessuno potrà infatti restituire loro l’anno ormai trascorso senza il giusto sostegno e nessuno pagherà per il grave nocumento causato!

Sempre la Seconda Sezione del TAR di Catania, nella stessa data, ha deciso di non accogliere le richieste avanzate da altre due famiglie motivando il diniego con il fatto che dal certificato dall’ASL “emerge che la patologia è suscettibile di modificazioni significative…”

SFIDA rileva l’illogicità della decisione del TAR Catania che, nel sostenere ciò, non ha ritenuto opportuno reintegrare le ore richieste, in questo ultimo caso “significativo” sarebbe stato il recupero dei due alunni sul piano dell’apprendimento. I Giudici hanno giustificato altresì il mancato accoglimento del ricorso asserendo che “ non risulta barrata la casella relativa alla connotazione di particolare gravità”.

Ancora una volta, i Giudici di Catania, dopo aver rinviato la decisione per mesi, hanno prediletto l’aspetto burocratico e formale anziché quello sostanziale senza considerare le conseguenze positive derivanti da una giusta ordinanza, traducibili tra l’altro, in un progetto di vita adeguato alle “effettive esigenze”.
 

                                                                  Il Segretario Nazionale

                                                                   Dino DI TULLIO