Scuola al via dal 1° ottobre: coro di no
Lega: proposta inattuabile. Idv: Gelmini come Maria
Antonietta. Il Gazzettino, 24.5.2010 ROMA (24 maggio) - La proposta di un rinvio dell'inizio dell'anno scolastico a ottobre, arrivata da alcuni parlamentari, è stata accolta con interesse dal ministro dell'Istruzione. «E' una proposta sulla quale si può discutere - ha detto Mariastella Gelmini - Io sono molto aperta su questo tema perché effettivamente il nostro Paese vive di turismo, e oggi le vacanze per le famiglie non sono più concentrate a luglio e agosto. A settembre si possono avere migliori opportunità sul piano economico. Per certi versi uno slittamento dell'inizio dell'anno scolastico potrebbe aiutare le famiglie a organizzare meglio il periodo delle vacanze e dare anche un aiuto al turismo. Vedremo come deciderà il Parlamento». Lo stop all'inizio anticipato dell'anno scolastico è stato proposto dal senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa, che ha presentato un disegno di legge a palazzo Madama, uno dei più brevi che la storia della legislazione repubblicana ricordi. Il ddl, infatti, è composto di un solo articolo, con appena 16 parole: «Per le scuole di ogni ordine e grado l'anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre». Secondo il senatore le date in vigore oggi «provocano la anticipata chiusura della stagione estiva anche rispetto al ciclo meteorologico, e questo determina per le regioni a vocazione balneare un conseguente accorciamento della stagione turistica, con cadute occupazionali e reddituali». La bocciatura dell'Unione studenti. «Una proposta di legge inutile, tanto è vero che, nonostante la visibilità mediatica che sta riscuotendo, la proposta è stata presentata a maggio 2008 e non ci risulta che a tutt'oggi ne sia stata calendarizzata la discussione in Parlamento»: è il commento dell'Unione degli studenti a proposito della proposta di tornare sui banchi di scuola il 30 settembre. «Probabilmente, nell'era del federalismo qualcuno si è scordato che ormai sono le Regioni a decidere sui calendari scolastici, e le singole istituzioni scolastiche possono ulteriormente adattare i calendari alle esigenze della comunità scolastica e del territorio. Iniziare le lezioni a ottobre comporterebbe uno slittamento degli esami di maturità a fine luglio, dato che i giorni di lezione devono essere almeno 200. Inoltre, dubitiamo che iniziare le lezioni un mese più tardi possa favorire il turismo: occorrerebbe ridisegnare l'intero calendario lavorativo e non solo quello scolastico. Altrimenti, oltre a non favorire il turismo, si creerebbe un ulteriore problema alle famiglie, che non saprebbero a chi affidare i propri figli più piccoli negli orari di lavoro». Lega: proposta inattuabile. «La proposta del Pdl di tornare a scuola il 30 settembre è inattuabile - dice la senatrice della Lega Nord, Irene Aderenti - In quanto la direttiva europea prevede 200 giorni e va rispettata, perché se togliamo i giorni di scuola del mese di settembre si rischia di non rispettare questo minimo. Inoltre, estendere questa proposta a tutto il territorio nazionale significa mettere in difficoltà le famiglie e i lavoratori dipendenti, perché questi, alla fine di agosto, in maggioranza, iniziano il lavoro. E dove mettono i bambini? Oltretutto, le regioni formulano già il calendario regionale delle lezioni, quindi ognuna di esse ha già questo tipo di autonomia di decisione formulandola in base alle problematiche climatiche e turistiche del territorio. E poi ci sono le regioni del nord che hanno temperature, climi diversi e calendari turistici diversi: una provincia come il Trentino preferirebbe avere più vacanze nella stagione invernale. Secondo noi è meglio che ogni regione decida come meglio ritiene e continui a farlo». «Il ministro Gelmini vuole ancora accorciare il tempo d'insegnamento - dice Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd - Come sempre, questa maggioranza è federalista a parole e centralista nei fatti. Da diversi anni la regolamentazione del calendario scolastico è competenza delle Regioni e questa proposta è frutto di nostalgia e non tiene conto delle esigenze, anche turistiche, dei territori. Non si capisce, poi, se vogliono accorciare ulteriormente l'anno scolastico: con i tagli al tempo scuola del governo, già oggi un bambino che entra in prima elementare esce dall'obbligo avendo frequentato due anni di scuola in meno». Idv: Gelmini come Maria Antonietta. «Il ministro Gelmini è come Maria Antonietta che al popolo affamato diceva di offrire brioches - dice Fabio Evangelisti, vicepresidente del gruppo Idv alla Camera - Il mondo della scuola pubblica è sul lastrico, con i genitori che sono costretti a pagare addirittura la carta igienica, e il ministro si dice favorevole al posticipo dell'anno scolastico. La questione non è se posticipare l'inizio dell'anno scolastico o meno. Il dramma è che molte scuole rischiano di non aprire affatto, per colpa degli indiscriminati tagli alla scuola pubblica messi in atto dal duo Gelmini-Tremonti. Pensare poi di rilanciare il turismo facendo cassa di nuovo sulla scuola è da irresponsabili». Il ministro Brambilla: il rinvio può essere utile. «Rinviare dopo il 30 settembre l'inizio dell'anno scolastico avrebbe indubbiamente conseguenze positive sul settore, in particolare sul prodotto balneare, che rappresenta la prima eccellenza per il nostro Paese e che ha fortemente bisogno di sostegno». Così il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, commenta la proposta del senatore Rosario Giorgio Costa (Pdl). «Vorrei aggiungere che sviluppare questa nostra strategica attività produttiva significa anche sostenere l'intera economia dei territori. Infatti, ad ogni euro che un turista spende per il suo pernottamento ne corrispondono almeno tre spesi in altri settori dell'economia». Secondo Brambilla, però, la proposta «dev'essere esaminata con molta attenzione. Bisogna tener conto dell'attuale normativa in merito e soprattutto delle esigenze di milioni di famiglie con genitori che lavorano. Pertanto ritengo necessaria una valutazione molto approfondita da parte del governo». |