LA DENUNCIA
Scuola, i tagli agli insegnanti
La Cgil: "Escluse 216 classi per i tagli del
ministero" di Sara Grattoggi la Repubblica di Roma, 1.5.2010 Sos tempo pieno nelle scuole elementari della provincia, dove il taglio di 189 maestri deciso dal ministero dell'Istruzione per il prossimo anno lascerà fuori dal modulo a 40 ore con due insegnanti oltre 3.800 famiglie che lo avevano richiesto. E i calcoli sono presto fatti: tra gli alunni iscritti alle classi prime, 24.241 avevano chiesto il tempo pieno, secondo i dati dell'Ufficio scolastico provinciale. Ma con la riduzione d'organico, solo 20.408 studenti potranno essere accontentati, secondo le prime previsioni diffuse dalla Flc-Cgil, che ieri mattina ha presidiato il ministero di viale Trastevere insieme alle scuole romane. Delle 1.145 prime classi a tempo pieno chieste dagli istituti sulla base delle domande dell'utenza, solo 929, o poco più, sono state autorizzate. Le altre partiranno a tempo normale (27 ore) e sarà facoltà delle scuole utilizzare le due ore settimanali di compresenza degli insegnanti del tempo pieno per coprire, con una sorta di collage, le altre lezioni. La ratio è stata quella di togliere una prima a 40 ore a tutti gli istituti che avevano più di 21 classi a tempo pieno, invitandoli a far fronte al "buco" con le ore di compresenza rimaste. "Così, però, si distrugge il modello stesso del tempo pieno con due insegnanti. E lo si sostituisce con un tempo-pieno "spezzatino" con docenti diversi che le famiglie non vogliono", spiega Bruna Sferra, insegnante del 49° circolo didattico (elementari Principe di Piemonte e Leonardo Da Vinci), già protagonista nei mesi scorsi di una tre giorni di occupazione contro i tagli. "Noi avevamo chiesto sei classi a 40 ore perché tutti i nuovi iscritti avevano scelto il tempo pieno, ma ce ne hanno concesse solo 4 - spiega Sferra - per questo, insieme ai genitori, abbiamo organizzato un presidio lunedì prossimo sotto l'Ufficio scolastico provinciale e se le nostre richieste non verranno accolte occuperemo di nuovo l'istituto". "Le famiglie sono imbufalite: toccare il tempo pieno significa non assicurare il diritto allo studio dei bambini e non offrire un servizio fondamentale ai genitori che lavorano", rimarca Simonetta Salacone, dirigente dell'Iqbal Masih, che il prossimo anno avrà due classi in meno a tempo pieno in organico, di cui una prima. E una prima in meno, rispetto alle richieste delle famiglie, anche all'elementare Maffi, alla Cecconi e nel circolo didattico Magliana, dove la dirigente Clara Simeone spiega: "Avevo 22 domande eccedenti per il tempo pieno in prima, così ho chiesto una terza classe, ma mi è stata data a 27 ore. Quest'anno cercherò di compensare con le compresenze, ma se i tagli continueranno non potrò fare lo stesso in futuro". Per Salacone "andando avanti così nel giro di qualche anno il modulo a 40 ore scomparirà". E Mimmo Rossi, segretario generale Flc-Cgil di Roma e Lazio, fa notare che "il taglio del tempo pieno non riguarda solo le prime, ma colpisce anche 1.500 studenti delle altre classi, per cui non ci saranno più insegnanti a sufficienza". "Ancora una volta il ministro Gelmini non ha mantenuto le promesse - spiega Maria Coscia, deputata Pd in commissione Cultura alla Camera, che nei giorni scorsi ha presentato un'interrogazione sul tema - Aveva assicurato che tutte le richieste delle famiglie sarebbero state soddisfatte e che il tempo pieno sarebbe aumentato, ma non mi pare sia stato così". |