QUI MODENA Scuola, a rischio i Ctp Il futuro dei Centri territoriali permanenti, dove si insegna l'italiano agli stranieri, è a fortissimo rischio per la drastica riduzione degli insegnanti. La denuncia è degli stessi docenti secondo cui i tagli riguarderanno il 60% dei posti. Intanto la Cgil chiede le dimissioni del dirigente scolastico regionale. I particolari nel servizio. di Francesco Galli da Viaemilianet.it, 21.5.2010
Un avamposto fondamentale nella complessa battaglia per l'incontro e
lo scambio culturale, per l'inserimento degli stranieri che
arrivano, da adulti, a Modena, per lavorare e costruirsi una nuova
vita. Sono i Centri territoriali permanenti della provincia, dove
ogni anno, quasi 5mila studenti stranieri imparano l'italiano e
arrivano addirittura a conseguire la licenza media. Una rete
preziosa che collabora in modo attivo con i Centri di formazione
professionale della Regione, l'Accademia militare, il carcere di
Modena e il Cie che rischia di essere quasi azzerata. La denuncia,
approvata all'unanimità, è degli stessi docenti dei Ctp modenesi
secondo cui i tagli all'organico decisi per il prossimo anno
scolastico “cancellano il lavoro svolto sinoro e disperdono
competenze costruite faticosamente in 10 anni di attività”.
Riduzione dell'organico di diritto, predisposta dall'Ufficio
scolastico provinciale, che tocca il 60% dei posti. Si apre così un
nuovo fronte nel braccio di ferro che il mondo della scuola sta
conducendo con il Ministro Gelmini contro i tagli voluti dal
Governo. Riduzione di offerta formativa, di ore e materie di
insegnamento e di assistenza che fanno temere genitori, docenti e
sindacati, come testimoniato anche nella manifestazione di ieri, per
la qualità della scuola pubblica. Proteste eccessive, secondo il
direttore dell'ufficio scolastico dell'Emilia Romagna, Marcello
Limina, che in una circolare ai dirigenti provinciali li ha invitati
a vigilare affinché il personale della scuola non parli con i
giornalisti o distribuisca alle famiglie documenti critici. Una nota
di una gravità inaudita secondo Mimmo Pantaleo, segretario generale
di Flc-Cgil: “una lesione alla libertà di manifestazione del
pensiero e un tentativo di mettere il bavaglio alle legittime
proteste dei lavoratori della scuola”. Il leader sindacale definisce
la comunicazione di Limina “inaccettabile e illegittima”, anche
perché accompagnata dalla minaccia di sanzioni disciplinari. Ma Flc
– Cgil non si limita alla denuncia e ha chiesto ufficialmente al
Ministero “il ritiro immediato della circolare e le dimissioni del
direttore dell'Ufficio scolastico regionale”. Sulla vicenda, le parlamentari modenesi del Pd, Manuela Ghizzoni e Mariangela Bastico, annunciano la presentazione di un’interrogazione urgente sia alla Camera sia al Senato. “Non è tollerabile che un funzionario dello Stato confonda la fedeltà alle istituzioni con la fedeltà alla linea politica del Governo – commentano le due in una nota congiunta C’è solo un precedente di questo tipo nella storia italiana e risale al fascismo, quando il regime modificò la formula di giuramento dei dipendenti pubblici e degli insegnanti”. Nell’interrogazione Bastico e Ghizzoni chiederanno anche al Ministro Gelmini di prendere al più presto le distanze da quello che definiscono “un inaudito attacco alla libertà di opinione dei docenti” e di chiarire se si tratta di un’iniziativa personale del direttore dell’Ufficio scolastico dell’Emilia Romagna o se la circolare risponda a un input politico del ministero. |