La Gelmini per la scuola pubblica
punta al minimo

inviato da Mariangela Bastico, 24.5.2010

Il Pdl vuole scippare alle Regioni anche la competenza sul calendario scolastico e il ministro Gelmini si dice interessata. Questa è la negazione del federalismo: il governo mette in pratica l’esatto contrario di ciò che sbandiera ogni giorno.

L’inizio e la fine dell’anno scolastico e le vacanze sono definite, fin dai tempi dei provvedimenti Bassanini, dalle Regioni, in quanto queste devono coniugare le caratteristiche del territorio, climatiche, culturali, economiche e sociali, con le esigenze della scuola e delle famiglie. E così è avvenuto in questi anni, nel rispetto della normativa nazionale che prevede 200 giorni di scuola minimi.

Ora o la Gelmini vuole ridurre, anche attraverso questa modalità, il tempo scuola, dopo aver ridotto il tempo pieno e le ore di lezione nella scuola superiore, perseguendo così il suo disegno di scuola pubblica minima, oppure pensa di costringere i ragazzi ad andare a scuola fino alla fine di giugno e a svolgere la maturità a fine luglio, in condizioni climatiche assai poco competitive.