Maestra aggredita, i genitori del bambino
"Pronti a incatenarci davanti alla scuola"

La famiglia dell'alunno che ha colpito la maestra non ci sta: "Nostro figlio vittima di bullismo, per tre anni abbiamo denunciato senza che nessuno ci ascoltasse". Annunciano querele per la direttrice dell'istituto e dicono: "Tutti devono sapere la verità". Dall'altra parte, il marito della donna vuole chiarezza e si affida ai legali

 la Repubblica ed. di Napoli, 10.5.2010

Minacciano di incatenarsi davanti alla scuola se non arriveranno le televisioni di tutta Italia a riabilitare l'immagine del figlio e annunciano una querela alla direttrice dell'istituto colpevole, secondo loro, di non aver ascoltato per tre anni i loro appelli a difendere il bambino vittima di bullismo: per Santina e Giuseppe, genitori del bambino di 10 anni che colpendo la sua maestra, Maria Marcello, nel quartiere napoletano di Barra, ne ha causato l'asportazione della milza, il gesto inconsulto del figlio è stato dettato proprio dall'esasperazione per quei continui sfottò dei compagni di classe e, pur condannando il gesto, puntano il dito contro la scuola che non ha mai ascoltato i loro segnali di allarme.

"Adesso vogliamo la televisione - dice Santina - tutti devono sapere la verità, che nostro figlio non è quel mostro che è stato dipinto e se non ci ascolterà nessuno ci andremo a incatenare alla scuola. Lui ha sbagliato e ci dispiace tanto per la maestra - continua - ma non si è trattato di un'aggressione con calci e pungi, ma di un solo schiaffo che il bambino dato da seduto mentre cercava di divincolarsi dalla presa dell'insegnante".

A confermare questa versione dei fatti ci sono alcuni genitori dei compagni di classe del bambino che oggi sono andati a fare visita alla famiglia per portare il loro sostegno. Il protagonista della vicenda non è ancora rientrato a scuola e, spiegano i genitori, riprenderà le lezioni solo dopo una visita neuropsichiatrica che è in programma per mercoledì prossimo. Ma già domani partiranno le prime querele. "La direttrice sapeva da tre anni quello che subiva nostro figlio - dice Giuseppe - eppure non ha mai fatto niente per risolvere la situazione. Per questo procederemo con una querela".

Dunque, ora scenderanno in campo i legali delle due famiglie, perché dall'altra parte c'è il marito di Maria Marcello intenzionato a vederci chiaro sulle responsabilità di quanto accaduto, che siano della scuola, della famiglia del ragazzo o di chiunque altro. "Noi abbiamo perdonato il bambino perchè è il risultato di una situazione - ha detto Biagio Estatico, il marito dell'insegnante colpita - ma, per esempio, un fatto è certo: secondo la legge al fianco del ragazzino disabile con il quale stava litigando il bambino che ha colptomia moglie ci sarebbe dovuto essere un insegnante di sostegno che non c'era". E se processo sarà, la Federazione lavoratori Pubblici, della quale sia Maria Marcello che il marito sono dirigenti nazionali, ha già annunciato che si costituirà parte civile.