Percorsi Ifp dal 2010/2011:
un altro pezzo del puzzle

di Anna Maria Bellesia La Tecnica della Scuola, 5.5.2010

Con nota del 4 maggio 2010 il Miur ha comunicato che in sede di Conferenza Stato-Regioni è stato sottoscritto un accordo tra il Ministro dell’istruzione, il Ministro del lavoro e le Regioni, sulle 21 figure professionali di durata triennale e quadriennale che costituiscono i percorsi di Ifp.

Con avviso del 4 maggio 2010 il Miur ha comunicato che in sede di Conferenza Stato-Regioni è stato sottoscritto un accordo (fare il collegamento col Miur) tra il Ministro dell’istruzione, il Ministro del lavoro e le Regioni, sulle 21 figure professionali di durata triennale (qualifiche) e quadriennale (diplomi professionali) che costituiscono i percorsi di IFP dal prossimo anno scolastico. Tali percorsi vengono attuati in concomitanza con il riordino del sistema di Istruzione, sulla base della specifica disciplina definita da ciascuna Regione nel rispetto dei livelli essenziali indicati dal Capo III del Dlvo 226 del 17/10/2005 e definiti in precedenti Accordi.

Un altro passo avanti nella composizione di quello che il professor Alberto De Toni, presidente della Commissione sui tecnici e i professionali, ha definito il complicato “mosaico” della riforma del II ciclo nel corso del Seminario di formazione Confsalform “La nuova scuola tra riforme e territorio” che si è tenuto a Belluno il 3 maggio 2010.

Si tratta della “quarta gamba” del sistema, insieme a licei, istituti tecnici e istituti professionali. Con questi ultimi si dovranno realizzare “organici raccordi” sulla base di apposite linee guida (art.13, c.1 quinquies, della legge n. 40/2007).

Ma come sarà possibile per gli Istituti Professionali di Stato rilasciare qualifiche in regime di sussidiarietà? Si profilano a livello nazionale tre possibili scenari: al Sud, nelle regioni dove manca un sistema di Ifp, gli Ips avranno questa possibilità, mentre altrove o si arriva a soluzioni miste o le qualifiche spettano esclusivamente all’Ifp. Uno dei problemi da risolvere sarà quello delle risorse (chi paga cosa?).

In attesa delle necessarie specifiche intese, le iscrizioni sono state regolate dalla C.M. n.17. Gli studenti, che si sono iscritti alla prima classe degli Ips, hanno potuto chiedere contestualmente anche di conseguire una qualifica professionale a conclusione del terzo anno: “A tal fine, gli istituti professionali propongono agli studenti e alle loro famiglie i diplomi di qualifica relativi ai percorsi realizzati sino al corrente anno scolastico”. Tali richieste però, continua la Circolare, “sono accolte con riserva, in quanto è necessario acquisire, nei tempi più brevi, le determinazioni dei competenti Assessorati delle Regioni in ordine all’attuazione dei percorsi triennali di Ifp”.

Il Veneto, per esempio, ha già preso una prima decisione: per l’anno scolastico 2010/2011 le qualifiche professionali triennali si conseguono a conclusione di un percorso triennale di istruzione e formazione realizzato presso un Organismo di Formazione accreditato. Si rinviano ad “eventuali successivi provvedimenti la possibilità di conseguire, in casi particolari, la qualifica regionale triennale presso gli Ips, sulla base sulla base di esigenze aggiuntive, nonché di un quadro normativo definito, qualora se ne ravvisassero le necessità”.

Nel frattempo il ruolo integrativo e complementare degli Ips rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale è garantito favorendo specifiche e flessibili modalità di supporto ai passaggi tra sistemi (delibera n. 563 del 2 marzo 2010).