IMMIGRAZIONE

Il Cdm approva il permesso a punti
Il Pd: "Sarà una corsa a ostacoli"

Condizioni più favorevoli stabilite per i giovani
che hanno già completato la scuola dell'obbligo
Esentati gli stranieri vittime della tratta di esseri umani.
Turco: "Norme che penalizzano tutti"

Salvo Intravaia, la Repubblica 20.5.2010

ROMA - Via libera del consiglio dei Ministri al regolamento relativo ai crediti del permesso a punti per gli immigrati. Una decisione attesa, ma che solleva polemiche: ''Con il permesso di soggiorno a punti l'integrazione diventerà una corsa ad ostacoli che penalizzerà tutti: immigrati e italiani'', osserva il presidente del Forum Immigrazione del Pd, Livia Turco. Tuttavia il provvedimento è stato modificato rispetto alla stesura originaria in direzione più favorevole nei confronti degli immigrati.

"Il consiglio dei ministri - si legge nel comunicato diffuso al termine del Consiglio dei Ministri - ha approvato uno schema di regolamento, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri e del ministro dell'Interno, inteso a stabilire i criteri e le modalità per la sottoscrizione, contestualmente alla presentazione della richiesta del permesso di soggiorno da parte dei cittadini stranieri, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. Sul provvedimento verranno acquisiti i prescritti pareri".

L'ok del governo è arrivato con una serie di modifiche che hanno determinato un 'ammorbidimento' del testo, una linea sollecitata - riferiscono fonti di governo - da Gianni Letta. Se infatti in origine il meccanismo a punti prevedeva che all'ingresso l'immigrato partisse dalla soglia di zero punti e dovesse conquistarne una quantità sufficiente a superare la verifica con cadenza biennale, ora chi entra può godere già di sedici punti. Una modifica elaborata nel pre-consiglio di stamane, riferiscono le stesse fonti.

Altre modifiche sono state sollecitate dai ministri Giorgia Meloni e Mara Carfagna. In particolare, nel regolamento è prevista l'obligatorietà dell'accordo di integrazione nella fascia di età che va dai 16 ai 65 anni. Da questo impegno però, come richiesto dal ministro della Gioventù, saranno esentati quei giovani che hanno completato il ciclo della scuola dell'obbligo, che già di per sé rappresenta un chiaro segnale di integrazione.

Quanto alla responsabile delle Pari Opportunità, ha ottenuto l'esenzione del permesso a punti per i disabili e per chi è vittima della tratta di esseri umani. Unico punto ancora da definire, le sedi nelle quali tenere i test di conoscenza della lingua italiana. Il regolamento, sul punto, è stato approvato 'salvo intese'.

Le modifiche approvate oggi non hanno comunque risparmiato al provvedimento e al governo le critiche dell'opposizione: "In Canada - sottolinea Livia Turco - dove vige il permesso a punti, ci sono reali politiche di ingresso regolare e di integrazione, mentre qui in Italia le amministrazioni locali sono state abbandonate di fronte alle emergenze. Insomma se proprio si deve copiare, che almeno si copi bene".

Ormai, è invece il commento della coordinatrice delle commissione istituzionali del Pd alla Camera, Sesa Amici, "è la Lega a determinare l'agenda del governo e lo dimostra il 'verdissimo' Consiglio dei Ministri di oggi in cui il Carroccio, in un solo colpo, ha portato a casa il primo regolamento d'attuazione del federalismo e il regolamento relativo ai crediti del permesso a punti per gli immigrati. Il Pdl è ormai sempre più marginale".